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Anna Achmàtova |
ORE SERALI
Ore serali dietro al tavolino.
Una pagina senza rimedio bianca.
La mimosa odora di Nizza e di tepore,
in un raggio di luna vola un grande uccello.
* E strette annodando le trecce per la notte,
quasi domani occorressero le trecce,
guardo dalla finestra,senza più sospirare,
il mare,le piagge sabbiose.
Quale potere ha l’uomo
che non chiede nemmeno tenerezza …
Non posso alzare le stanche palpebre,
quand’egli pronunzia il mio nome.
da “Rosario”,1913
* Accanto al consueto dettaglio achmatoviano ritroviamo
qui un altro elemento caratteristico della sua poesia .L’uso frequente della
congiunzione in apertura di frase,a voler imprimere un ritmo tipico del parlato.
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