Ritratto di Anna Achmàtova |
DI SERA.
Sonava la musica nel giardino
con una tristezza così inesprimibile.
Spandevano un’acre e fresca fragranza di mare
su un piatto le ostriche in ghiaccio*.
Egli mi disse:”Sono un amico fedele!”
e sfiorò la mia veste.
Quanto diverso da un abbraccio
è il tocco di queste mani.
Così si accarezzano le gatte o gli uccelli,
così si guardano le snelle amazzoni.
Solo un riso negli occhi suoi tranquilli
sotto il lieve oro delle ciglia.
E le voci dei mesti violini
cantano dietro una nube di fumo:
“Ringrazia i cieli:per la prima volta
sei sola con l’amato.”
Da “Rosario”,1913
* Uno dei
caratteristici “dettagli acmatoviani”,come
sottolineò Ettore Lo Gatto.
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