Anna Achmatova |
IL SOGNO
Sapevo che tu mi sognavi.
Perciò non potevo dormire,
azzurrina la fiamma d’un fanale
m’indicava la via.
Tu vedevi il giardino della Zarina,
il favoloso palazzo bianco
e il nero disegno dei cancelli,
presso le logge di pietra sonora.
Camminavi,ignorando la strada
e pensavi:”Più presto,più presto”
Purché io la trovi,purché
io non mi
svegli,prima dell’incontro”.
Ma la guardia al portone d’onore
ti gridò:”Dove vai?”.
Il ghiaccio si fendeva,scricchiolando,
l’acqua era nera sotto i piedi.
“Questo è il lago” – pensavi –
“e sul lago c’è un isolotto …”
D’un tratto sul buio fondo
brillò una fiammella azzurrina.
Nella luce avara del mattino
gemendo ti svegliasti,
e per la prima volta
mi chiamasti per nome.
Da:”Stormo bianco”,1917
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