MI ABBANDONO’ NEL
NOVILUNIO
Mi abbandonò nel novilunio
il mio amico diletto. Che farci !
Scherzava:”Funambola,
come vivrai fino a maggio?
Gli risposi come a un fratello
senza gelosia,senza lagnarmi,
ma per me non potranno supplire alla perdita
i quattro mantelli nuovi.
Sia pure terribile il mio cammino,sia pure rischioso,
ancora più terribile è il cammino dell’angoscia …
Com’è bello il mio ombrellino cinese,sono lustrate col gesso
le scarpette.
L’orchestra suona un allegro,
e le labbra si atteggiano al sorriso.
ma il cuore sa, il cuore sa
che il quinto palco è vuoto *.
1912,da “Sera”
* Ancora
un dettaglio achmatoviano
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