ALEKSÀNDR ALEKSÀNDROVIČ BLOK.
- Nacque a Pietroburgo nel
1880.figlio di un professore di diritto pubblico dell’Università di Varsavia e
della figlia di un botanico,dell’Università di Pietroburgo,per il divorzio dei
genitori dopo la sua nascita,trascorse l’infanzia nella famiglia materna,ora a
Pietroburgo,ora nella tenuta di Sachmàtovo,presso Mosca.
Sotto l’influenza
della nonna,delle zie,della madre,che traducevano da diverse lingue
straniere,si sviluppò in lui l’interesse per la letteratura,che lo portò ben
presto nei soggiorni estivi nella tenuta di famiglia a organizzare spettacoli
teatrali,specialmente shakespeariani,insieme alla figlia di Mendelèev, Ljubov’
Dmìtrievna,che nel 1903 sarebbe divenuta sua moglie. Frequentò Giurisprudenza ,per
passare poi a quella di Filologia. Muore
a Pietrogrado nel 1921.
Blok canta nelle sue prime composizioni poetiche il mito della Bellissima Dama,Anima del Mondo,
sostanza una,assoluta e immutabile dell’Eterno Femminino. Egli invoca l’Amata Celeste con le modalità delle
litanie,si propone quale
cavaliere d’un medio evo di fiaba,si mette in ascolto di possibili
fruscii, di confusi richiami che possano annunciare il misterioso
avvicinarsi della Bellissima Dama. Il paesaggio brumoso del contesto
riflette segnali appena
percettibili e i colori sembrano
sfrangiarsi in modo iridescente,quasi un
rifrangersi di un’irradiazione mistica della luce. Le innumerevoli
raffigurazioni simboliche non facilitano la sua lettura.Il poeta
suggerisce le sue atmosfere di trepidante attesa con un linguaggio
intessuto di semitoni,di emblemi, di allusioni che arrivano, quasi l’eco
sbiadita di una musica lontana.
La struttura in distici contrapposti,la scenografia
cosmica,tutto l’apparato di simboli e lo
stesso repertorio meteorologico -
nebbia ,aurora ,tempesta di neve – proviene da
influenze esercitate sulla sua poetica dal maestro Solov’ev ̈. E’ tuttavia anche importante ricordare
come nel personaggio della Bellissima Dama Blok tratteggi il profilo della donna amata,Ljubov’
Dmìtrievna Mendeleeva,che fu poi sua moglie,con riferimenti reali alle vicende
del loro amore. Infatti Blok mostrò di
non volersi allineare con il fanatismo deisimbolisti moscoviti,gli Argonauti,seguaci ortodossi del
maestro Solov’ev e fin dai suoi primi versi volle alternare alle miniature mistiche il
motivo irrefrenabile dell’arlecchinata,scuotendo con crescente ironia i simboli
religiosi durante la progressiva scoperta della vacuità dell’attesa.
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