sabato 5 gennaio 2013

Elisaveta Bagryana.-2-



La discendente[1]
Non ho né ritratti d’antenati,
né libro di famiglia,
né i loro volti,la loro anima,la loro vita.

Ma sento pulsare in me
l’antico sangue nomade,ribelle;
corrucciato,è lui che mi sveglia la notte,
lui che mi conduce al peccato originale.

Forse la mia antenata dagli occhi di jais
in chalvars[2] e turbante di seta,
in una  notte  nera è riuscita a fuggire
con qualche straniero,superbo khan.

Forse gli zoccoli del cavallo hanno risuonato
nelle pianure del Danubio
e li ha salvati dal pugnale
il vento che cancella le loro tracce.

Forse è per questo che io amo
le distese che lo sguardo non può vedere,
la corsa di un cavallo,sotto la frusta che schiocca,
una voce libera che il vento fa muovere.

Forse sono peccatrice e codarda
forse mi spezzerò a metà cammino...
Non sono che la tua figlia fedele,o terra
madre che mi hai dato in eredità il tuo sangue.
Rapimento[3]
Parlami,parlami,parlami
Ti ascolto socchiudendo gli occhi:
-Ecco,abbiamo traversato le foreste addormentate
E voliamo sopra mari e terre...

A sinistra il tramonto che sanguina fiammeggiante,
A destra i fumi neri degli incendi.-
Dove saremo quando l’alba verrà?
Verso quale meta questo cammino sinuoso ci porta?

E’ per vegliare liberi nella notte,
Due fiamme confuse
Sotto la luce di migliaia di stelle,
Noi stessi una doppia stella che brilla?
-Tu non lo sai? Io neppure, ma portami,portami laggiù.
©Maria Gabriella Bruni


[1]  Da Anthologie de la poésie classique bulgare, Paris-Sofia,2011,avec le concours du Ministère des Affaires Étrangères et BTA ,Sofia et l’UNESCO, Paris ,a cura di Eric Karaïliev. Trad.dal fr. di M.G. Bruni.

[2] Larghi pantaloni turchi da donna.
[3] Da Anthologie de la poésie classique bulgare,op. cit. Trad. dal fr. di M. G. Bruni.

1 commento:

  1. For illustrations and biography you can read Elisaveta Bagryana.-1-in this same blog.

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