martedì 29 gennaio 2013

Antologia della Poesia Moderna Indiana.(7) Zigar (Jigar)Moradabadi



POESIA URDU











  Zigar (Jigar)Moradabadi




Ghazal

Quando ho raggiunto il mio amore in forma di commiato
La gioia è stata troppo intensa per realizzarsi.

Una visione, ieri notte, mi ha fatto scoppiare il cuore.
Più erano impazienti le onde, più la riva restava con labbra assetate.

Mentre camminavo lungo la spiaggia, una visione mi si è spalancata:
il cuore è soltanto una piccola barca che solca il mare del dolore.





Ghazal
E’ una forma poetica molto usata soprattutto in persiano e in urdu. Appartiene a una tradizione letteraria che risale al  VI  sec. per diffondersi  attraverso l’influenza dei sultanati arabi all’Asia meridionale a partire dal XII sec.

La struttura
Il ghazal si distingue per alcune caratteristiche:
Si compone di cinque o più distici;
Il secondo verso di ogni distico finisce con una sorta di ritornello composto di poche parole e noto come radif che viene preceduto da una rima nota come qaafiyaa. Nel primo distico, che introduce il tema, entrambi i versi hanno la stessa rima e il radif, cosicché lo schema delle rime nel ghazal si può rappresentare in questo modo: AA BA CA DA eccetera.
Non possono esserci enjambement tra i distici, di modo che ogni distico deve contenere una frase (o più frasi) di senso compiuto.
Ogni verso deve avere lo stesso metro
Nell’ultimo verso,solitamente il poeta  inserisce la sua firma(takhallus),reale o metaforica.
Nella moderna poesia sono stati composti alcuni ghazal che non seguono tutte le restrizioni della forma classica, anche se mantengono l'uso della qaafiyaa e, normalmente, del radif. Nelle lingue asiatiche meridionali esistono anche ghazal senza radif, noti come "ġair-muraddaf".

I temi
La radice araba gh z l indica discussione, amore. Gli argomenti affrontati sono infatti quelli amorosi, specialmente legati al tema dell'amore proibito, ma anche quelli erotici, anacreontici, naturalistici (amore, vino, feste, natura).




Zigar Moradabadi ( Urdu : جگر مراد آبادی) era il nom de plume di Ali Sikandar (1890-1960), un celebre scrittore urdu  di ghazal .E’ nato nel 1890 in Uttar Pradesh , India . E’ morto in una cittadina dell’Uttar Pradesh, dove ha passato la gran parte della sua vita. Ha avuto un’infanzia non facile e non ha mai ricevuto alcuna istruzione scolastica superiore.Ha  frequentato  però la madrasa (scuola coranica) dove ha  imparato l’arabo e il persiano. Ancora adolescente, Jigar,era già molto conosciuto.La passione per il vino e sua smemoratezza proverbiale ne fanno in età adulta un vero personaggio.
Appartiene alla scuola classica di scrittura di Ghazal . Ha ricevuto nel 1958 il Sahitya Akademi,premio urdu per la sua raccolta di poesie "Atish-i-Gul".  E’tuttavia  estremamente popolare tra la gente, che lo considera  poeta popolare,probabilmente anche grazie alla collaborazione con Majrooh Sultanpuri, famoso lyricist dell’ industria cinematografica indiana.
E’ diventato ancora più popolare dopo la sua morte.  La sua poesia continua a guadagnare sempre più numerosi estimatori, soprattutto tra i frequentatori di cinema, che ,attraverso le colonne,sonore hanno familiarità con i  testi delle sue canzoni . Ora è considerato come uno dei grandi poeti di lingua urdu del XX s. Secondo solo a Iqbal,il padre nobile del Pakistan,gli è stata conferita l’onorificenza dell’ Università  Aligarh ,che, nella sua storia ,era stata attribuita soltanto ad Iqbal,appunto.

Uno dei suoi più memorabili couplets è:
L'amore è come un oceano di fuoco e l'amante deve annegarvisi per attraversarlo.

***La struttura del ghazal
:Il ghazal si distingue per alcune caratteristiche:
  • Deve essere breve, in genere di compone dai 5 ai 15 versi
  • Come nella qasida tutti i versi sono doppi e hanno tutti la stessa rima: eccezione è il primo verso dove rima anche il primo emistichio
  • Nel penultimo verso il poeta deve rivelare il proprio nome (takhalloṣ)
  • Nella letteratura persiana, stando alla particolare struttura della lingua, la rima è sostituita dal radif, una forma verbale o anche un emistichio che si ripete sempre uguale ma con sensi diversi
  • Come in tutta la poesia islamica, non possono esserci enjambement tra i distici, di modo che ogni distico deve contenere una frase (o più frasi) di senso compiuto

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