mercoledì 23 gennaio 2013

Antologia della Poesia Moderna Indiana.(2)Nirala.




  











Suryakant Tripathi "Nirala"

Entra nei miei respiri... 
Entra nei miei respiri!
Vieni ad accordare i cento e cento
flebili desideri del mio cuore!

Lasciami cantare, Amore, dimenticandomi;
Questo mondo sconfinato è bello.
Nella conchiglia aperta del mio cuore addolorato
fa piovere gocce di suati!*

Le mie mukta** alla luce
brillino nel loro semplice sorriso,
dona alla loro morbida forma
il gusto succoso del rosso colore!
Col fuoco di fiamma della mia voce
Brucia l’intero, logoro mondo.
Oh! Incorporeo*** ,  prendi questa nuova forma di luce,
             che è forma eterna

 
*suati : nome di una  stella;   se una goccia di pioggia penetra nella conchiglia quando la terra è sotto la sua influenza nasce la perla.

**mukta : specie pregiata di perla. 

***Incorporeo: Uno dei tanti nomi del dio della Bellezza, Kama. È il nome collegato al mito, secondo cui egli, inviato da Indra a disturbare la meditazione di Shiva, fu da questi punito, per intercessione della moglie dello sventurato, a vivere, ma senza più il suo corpo.




La gemma di gelsomino

Su un rampicante della giungla solitaria
dormiva la sposa,immersa in un sogno d’amore,
giovinetta dal dolce corpo delicato,la gemma di gelsomino;
gli occhi chiusi,languida in braccio alle foglie,
era una notte di primavera.
abbandonata la compagnia dell’amata,dolente per la separazione,
in un lontano paese era il vento,
che chiamano Malayanil  [1].
Nel distacco è affiorato il ricordo dell’unione dolcissima,
il ricordo della mezzanotte,lavata nei raggi di luna,
il ricordo del bel corpo tremante dell’amata.
che cosa ancora?Il vento,
traversando boschi e laghi e fiumi e i folti giardini delle montagne
ha raggiunto la pergola rampante
dove si è abbandonato all’amore-
la gemma ha fiorito.
Dormiva,
come poteva sapere dell’arrivo dell’amato?
Egli ha baciato le sue guance,
il corpo della pianta  rampante ha preso a dondolare come una culla,
ma neanche adesso si è svegliata;
non ha chiesto scusa per l’errore,
ha continuato a tenere chiusi i begli occhi a mandorla,pigri di sonno,
ebbra del vino della giovinezza,chi sa?
Quell’amante impietoso
le avrà fatto male.
Il vento con palpiti e fremiti
ha scosso tutto il bel corpo delicato,
ha  pizzicato  le bianche gote rotonde.
La giovinetta ha sussultato,
ha volto intorno uno sguardo carico di meraviglia,
ha scorto  vicino al letto l’amante ,
 ha sorriso tenera– fiori,
colori d’amore -  -col suo innamorato .


[1] Il leggero vento profumato che proviene dai monti Malaya,catena di monti coperta da boschi di sandalo.

               Ravi Shankar,il grande virtuoso di sitar


Tu ed io

Tu sei la cima dell’Himalaya
            ed io l’agile,mobile Gange.
Tu alito di puro cuore
            ed io la poesia da lui prediletta.
           Tu amore ed io pace,
           tu buio cupo d’ebbrezza
           io ebbro errore.
Tu rete dei forti raggi del sole,
           io sorriso di fior di loto.
Tu la separazione degli anni passati
           io l’ultimo stadio della reciproca conoscenza.
            tu yoga [1]ed io compimento,
            tu pura,amorevole penitenza
            ed io semplice,sacra ricchezza.
Tu tenera idea della mente
                ed io divertente linguaggio;
tu frondoso albero del giardino del Paradiso
               ed io ramo gioioso che dona frescura.
               tu vita ed io corpo,
               tu il candido saccidanand[2] Brahma[3],
               io l’affascinante maya[4].
Tu la collana dell’amata,
               io la nera treccia serpentina,
tu sitar[5] carezzato da tenera mano,
               io inquieta raghini[6]della separazione.
Tu sei  la via,io son la rena,
               tu sei l’affascinante Krishna,[1]
               io il flauto delle sue labbra.
Tu uno  stanco viandante,che arriva di lontano
              ed io la speranza che ti aspetta.
Tu l’inaccessibile oceano,
              io il desiderio di traversarlo.
              tu sei il cielo,io l’azzurro;
             tu la falce di luna d’autunno,
             io i tuoi raggi.
tu profumato polline di tenero fiore,
            io lieve brezza dei Malaya[2]
            tu indipendente,libero Purush,[3]
            io Natura,catena d’amore.
            tu sei Shiva,[4]io sono Shakti,[5]
            Tu Ramchandr[6],vanto della dinastia dei Raghu[7],
            io l’immutabile devozione di Sita.[8] 
Tu sei la primavera della speranza
              ed io il melodioso gorgheggiare del cucù.[9]
Tu sei Cupido dalle cinque frecce[10]
             ed io una graziosa giovinetta.
             Tu il cielo,io la dighvasna;[11]
             tu il pittore dalla tavolozza nera di nuvole,
             io il quadro del pennello di fulmine.
Tu la danza appassionata del tandav[12]
             io il garrulo,melodioso tintinnio dei nupur.[13]
Tu sei la sillaba sacra,essenza dei Veda[14]
             ed io il più grande poeta.
            tu sei la fama ed io la tua acquisizione,
            tu il loto argenteo come la luna
            ed io la pura diffusione del suo profumo.





[1]Unione con l’assoluto,liberazione dell’animo dalle cose del mondo;s. est.:esercizio spirituale volto al raggiungimento dello stato d’animo di cui sopra.

[2] Epiteto che racchiude in sé tutti gli attributi del Dio.Brahma ha queste tre qualità:è Sat (il Vero),è  Cit (la Coscienza),Anand (la Gioia).

[3] L’Ente Supremo degli Indù e la personificazione di esso.

[4] L’antica saggezza dei Veda indiani, datati intorno ai 5000 anni a.C., tramanda che la dea Maya, dopo aver creato la Terra, la ricoprì con un velo con la funzione di impedire agli uomini la conoscenza della vera natura della realtà. “Maya è il velo dell’illusione; il mondo, infatti, è simile al sogno” Un atto di pietà, perché altrimenti non sarebbe stata possibile la vita. Il velo non si limita a nascondere la realtà, ma le rende più vivibile e coerente alle esigenze e alle necessità del soggetto.Māyā racchiude in sé diversi concetti metafisici e gnoseologici della religione e della cultura induista.

[5]Il sitar è uno strumento musicale a corde dell'India settentrionale; è lo strumento della musica classica indiana più conosciuto in Occidente.Ravi Shankar è stato il più grande suonatore di questo strumento nel Novecento.

[6] Tema musicale.

[1] Incarnazione di Vishnu,dio dell’amore.

[2] Catena di monti coperta di boschi di sandali.

[3] Dio (Brahma) divinità maschile post-vedica erede diretta della divinità pre-aria, successivamente ripresa anche nei Veda, fondamento, a partire dall'epoca Gupta, di sette mistiche a lui dedicate Śiva è divenuto, in età moderna, uno dei culti principali dell'Induismo
[4] Shiva è la terza divinità della triade indiana,o trimurti,insieme a Vishnu e Brahma.Come polarità maschile è mahadeva sposo di Parvati, la shakti, l'energia cosmica che manifesta il mondo prima di trasfigurarsi come la distruttiva Kali, la terribile dea del tempo che getta nella fossa del samsara le esistenze fenomeniche.Shiva è anche Androgino in Ardhanarishvara, per metà uomo e per metà donna che nei sinuosi movimenti danza nel cosmo come Nataraja.


[5] La compagna di Purush

[6] Incarnazione di Vishnu,protagonista del “Ramayana”,il più antico poema epico sanscrito,di Valmiki.

[7] Antenato di Rama.

[8] moglie di Rama.

[9] uccellino ,tipico dell’india,il canto


[10]Le  Cinque Frecce,le armi fatte di fiori con cui Kamadev colpisce le sue vittime .Ogni fiore simboleggia uno dei sensi.

[11] Le direzioni (anche esse corrispondono a personaggi mitici femminili).

[12]Danza sacra attribuita originariamente  a un santone,Tandi;è particolarmente cara a Shiva.

[13] Piccoli braccialetti tintinnanti che le danzatrici sono solite portare alle caviglie.

[14] I quattro libri sacri più antichi del subcontinente indiano:Rig,Sama,Yajur,Atharva.

Holi: in onore di Krishna; originariamente era una cerimonia per assicurarsi il dono della fertilità; si celebra il nuovo anno e il ritorno della primavera.
È la festa più popolare perché viene a mancare il tabù della casta e del freno morale; si trasforma dunque in una “abbuffata” di divertimenti e piaceri.




                                                       *°*°*

Suryakant Tripathi 'Nirala' (Hindi:सूर्यकांत त्रिपाठी 'निराला') (21 Febbraio 1896 in Bengala - 15 ottobre 1962) è stato uno dei personaggi più famosi della moderna letteratura hindi . Poeta, romanziere, saggista e scrittore di storia.Il nome d’arte,Nirala,(fuori dal comune,raro) è forse la più vera definizione della sua personalità.E’stato infatti un ribelle contro ogni tradizione letteraria, religiosa e politica.

                                                        *°*°*




























































2 commenti:

  1. Ringrazio tanto il mio amico lettore indiano!Sono così contenta di questo nuovo incontro!!
    Mi permetto di consigliare in questo stesso blog la lettura del post dal titolo "Tagore 2",dedicato al grandissimo poeta, premio Nobel per la letteratura nel 1913.

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  2. Forse al mio nuovo amico indiano potrà interessare anche il post:
    di domenica 17 marzo 2013 "Passeggiando per le regioni del mondo.Bangladesh.",in questo stesso blog.Io mi limito a informare.A te la decisione della scelta!C'è anche una ricetta dedicata a quel paese...

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