venerdì 10 dicembre 2021

146.Un accento culturale comune e molte diversità anche linguistiche nei poeti del subcontinente indiano.

 Ho recentemente proposto ai miei amici lettori un folto gruppo di poeti africani con vissuti molto diversi,

poi ho fatto seguire il gruppo dei poeti ispanici della generazione del '27,che dettero vita ala "Casa dei pioppi", una straordinaria comunità di artisti in anni in cui le comunità solidali non erano un modello di vita molto popolare. Ora penso di presentare un gruppo linguisticamente molto variegato di poeti del subcontinente indiano che rappresentano 13 lingue di quelle terre lontane ,che attualmente vivono condizioni di sofferenza estrema ,che molto li ha allontanati da quel modello sociale positivo che  Gandhi e Nehru realizzarono determinando la decolonizzazione e che ebbe vita breve quanto i suoi padri.

I poeti che sto per presentare appartengono a quella stagione di speranza che la liberazione dal dominio britannico, che nel passato raccolsi nell'antologia della ."Poesia moderna indiana" dell'editore Guanda, ancora una volta capitano coraggioso e lungimirante -come lo era stato in piena autarchia fascista con la pubblicazione di Garcia Lorca-.

Personaggi diversi, quei poeti, ciascuno con la sua lingua, con la sua tradizione culturale, con i suoi valori   come lo sono ,del resto anche gli Stati del subcontinente la Confederazione indiana e il Pakistan in cui ,in particolare lo stato confederale ricompone in una qualche unità gli stati in cui è diviso per diversità linguistiche, religiose, etniche e culturali. Personaggi che tuttavia al fondo, pur sinceramente segnati anche da religioni e valori arrivano ,nei loro versi, a manifestare quel carattere indiano che finisce per caratterizzarli.                                                                                                                       Spero che anche questo progetto possa coinvolgere il vostro interesse a conoscere le sfumature di diversità e gli elementi comuni che sono racchiusi nei loro componimenti.                                          Perché questa offerta? Perché in questa stagione in cui i sovranismi urlati di casa nostra imperversano, io credo invece che il mio mantra :Diversità=ricchezza" debba essere seminato perché non solo è la chiave di formazione del pensiero critico ,ma credo anche che il confronto fra diversità è il modo più fertile perché i due poli opposti a confronto escano entrambi arricchito e cresciuti ,per non dire anche rassicurati e rasserenati dalla reciproca conoscenza delle diversità ora note.                                             E' il mio credo che da sempre percorre il mio blog e che con quest'ultima offerta ho inteso opportuno sottolineare, rivelandolo esplicitamente .


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