mercoledì 8 dicembre 2021

144.Banchetto,una delle più belle poesie della poetessa libanese.

 Banchetto[1]

 

 Quando mi siedo di fronte a te, straniero,

so di quanto tempo hai bisogno

per seppellire la distanza fra di noi.

Tu sei al culmine dell'intelligenza

ed io sono al culmine del banchetto.

Tu stai riflettendo su come cominciare a flirtare con me,

ed io intanto,

sotto la cortina della mia serietà,

ti ho già divorato tutto quanto.

            È stata accusata di pornografia nel suo paese e in altri paesi arabi, e censurata,  ma continua la sua opera di divulgazione e testimonianza. È,come sapete, conosciuta e apprezzata poetessa, ha pubblicato varie raccolte di poesie che sono state tradotte in molte lingue. Si potrebbe dire che la sua poesia è un’arma affilata che le permette di lasciare libera la sua parola. Attraverso la voce e i versi di Joumana Haddad, sentiremo parlare una donna, anch’essa sensuale e sensibile, tutta presa dall’idea del riscatto.

      Joumana ci reciterà ora una delle sue poesie più belle.

  Anche la voce di Joumana Haddad crea vibrazioni tra gli ascoltatori. I temi delle sue poesie  non sono poi tanto diversi da quelli espressi da Maram e  sembrano essere quelli di tutte  le donne, ma anche degli uomini,  di tutto il mondo insomma: l’amore, la sofferenza, la perdita, la paura, le aspettative, lo scarto tra le esperienze reali e quello che si sogna. L’uomo e la donna nella poesia “Banchetto” si fronteggiano come di fronte a una scacchiera, l’uno mentre studia le mosse per vincere, l’altra, sotto una maschera di Sfinge, mentre piena di desiderio organizza la sua piacevole sconfitta.

       -Joumana Haddad - conclude Zoé - ha dichiarato di “scrivere con le unghie” cioè di scavare dentro di sé per scoprire se stessa e il mondo. Le voci di questo mondo, inglobato nel suo corpo, sono dunque la sua poesia.

       Zoé non si accorge della presenza di Gordon se non alla fine del reading. Gli corre incontro, lo saluta affettuosamente e lo presenta a qualcuno. Fa appena in tempo a sussurrargli: -Ehi! Non mi hai risposto! Non mi hai detto che saresti venuto! Peggio per te. Ti tocca una cena tarda e affollata.  È un attimo, Gordon non riesce a farfugliare molto di più che vaghi complimenti perché  Zoé viene circondata da un  gruppo di persone vocianti. Zoé è soddisfatta, animata e sorridente, sembra conoscere tutti e avere la battuta giusta per ciascuno di loro. Le sue leggere inflessioni francesi, quando parla italiano, la rendono ancora più attraente.Tuttavia, no, per Gordon, Zoé non è ancora una novella  Giulietta.  No, ancora la sua testa è altrove, ancora non è pronto per accorgersi di altro. A cena, poi, sono seduti lontano. Accanto a lui, c’è una attempata babbiona logorroica e, dall’altra parte, una coppia di attori vanitosi. Gordon è stanco e, nonostante l’emozionante serata a Massenzio, si sente deluso.Alla fine della cena può solamente accordarsi con Zoé per il giorno dopo: vicino all’arco di Settimio Severo, alle sei. Magari in Vespa!

 


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