Poiché da tutti i paesi le letture di Senghor continuano così numerose, ho pensato che sia una buona idea quella di offrire questo Senghor molto particolare:
Dalla raccolta 'Ethiopiques' (1956) ecco :
A NEW YORK
(per un'orchestra jazz:assolo di tromba)
I
New York!Dapprima sono stato confuso dalla tua bellezza,quelle/
ragazzone dorate dalle lunghe gambe./
Subito così timido davanti ai tuoi occhi di metallo azzurro,al tuo sorriso/
di brina./
Così timido.E l'angoscia in fondo alle strade a grattacielo/
che alza occhi di civetta fra l'eclissi di sole./
Solforosa la tua luce e i fusti lividi,le cui teste/
fulminano il cielo/
I grattacieli che sfidano i cicloni sui loro muscoli /
d'acciaio e la loro pelle patinata di pietre./
Ma quindici giorni sui marciapiedi calvi di Manhattan/
- E'in capo alla terza settimana che vi prende la/
febbre in un salto di giaguaro/
per cadere all'improvviso e morti sotto le alte ceneri
delle terrazze./
Non un sorriso di fanciullo in fiore,la sua mano nella mia mano fresca/
non un seno materno,gambe di nylon/,gambe e /
seni senza sudore né odore./
Non una parola tenera in assenza di labbra,nient'altro che/
cuori artificiali pagati in moneta forte/
e neppure un libro dove leggere la saggezza.La tavolozza del pittore/
fiorisce dei cristalli di corallo./
Notti d'insonnia oh notti di Manhattan! così agitate da fuochi/
fatui mentre i clacson urlano ore vuote/
E dove le acque oscure trasportano amori igienici,/
come fiumi in piena dei cadaveri di bimbi.
II
Ecco il tempo dei segni e dei conti. /
New York!Ora ecco il tempo della manna e/
dell'isopo./
Non c'è che da ascoltare i tromboni di Dio,il tuo cuore
battere al ritmo del sangue il tuo sangue./
Ho visto ad Harlem che ronzava di fruscii di colori/
solenni e di odori fiammeggianti/
E' l'ora del tè dal fornitore di prodotti/
farmaceutici/
Ho visto prepararsi la festa della Notte alla fuga del giorno:io/
proclamo la Notte più veridica del giorno./
E' l'ora pura in cui nelle strade,Dio fa germinare la vita
d'oltre-memoria /
Tutti gli elementi anfibi radiosi come soli./
Harlem Harlem!Ecco ciò che ho visto Harlem Harlem!
una brezza verde di grano sgorgare sampietrini lustrati /
dai piedi nudi di ballerini /
in groppe onde di seta e seni di ferro di lancia balletti/
di ninfee e di maschere favolose/
ai piedi dei cavalli di polizia ,i manghi dell'amore /
rotolare case basse./
Ed ho visto lungo i marciapiedi,ruscelli di rum bianco/
ruscelli di latte nero nella nebbia blu dei sigari./
ho visto il cielo nevicare la sera fiori di cotone e ali/
di serafini e pennacchi di streghe./
Ascolta New York!Oh ascolta la tua voce maschia d'ottone /
la tua voce vibrante d' oboe,l'angoscia sigillata /
delle tue lacrime cadere in grossi grumi di sangue/
ascolta in lontananza battere il tuo cuore notturno,ritmo e sangue /
del tam-tam,tam-tam sangue e tam-tam
III
New York!Io dico New York,lascia affluire il sangue nero/
nel tuo sangue/
che sgranchisce le tue articolazioni d'acciaio,come un olio di vita/
che dà ai tuoi ponti la curva delle groppe e l'elasticità/
delle liane./
Ecco tornare i tempi antichissimi ,l'unità ritrovata/
la riconciliazione del Leone del Toro e dell'Albero/
L'idea legata all'atto l'orecchio al cuore il segno al senso./
Ecco i tuoi fiumi brulicanti di caimani muschiati e di lamantini /
dagli occhi di miraggio.E nessun bisogno d'inventare /
le Sirene./
Ma basta aprire gli occhi all'arcobaleno d'Aprile/
E le orecchie soprattutto le orecchie a Dio che con una risata da sassofono creò il cielo e la terra
in sei giorni./
E il settimo giorno,dormì il gran sonno negro./
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