giovedì 26 febbraio 2015

Una scia di canti.Tagore.LVI

Credevo di doverle

dire qualcosa,

quando i nostri sguardi s’incrociarono oltre la siepe.

Ma lei non si fermò.

Le parole che dovevo dire, notte e giorno,

scivolano come barche

sopra l’acqua,

o sembrano alzarsi nelle

nuvole autunnali

perennemente ansiose,

o cercano l’attimo perduto

nel tramonto, perdendosi

nei fiori tardivi.

Come una lucciola,

mi trema in fondo al cuore

il discorso che dovevo fare, per trovare il giusto

significato nella sua

fine disperata.

- da Dono d’amore -

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