martedì 17 febbraio 2015

Una scia di canti.Tagore.XLVIII



La sera è buia, il sonno tuo profondo nel silenzio

del mio essere.

Svegliati, pena d’amore,

non so aprire la porta,

rimarrò fuori.

Lente scorrono le ore,

vegliano le stelle, il vento tace, pesante cala il silenzio

nel mio cuore.

Svegliati, amore, svegliati!

Il mio bicchiere è vuoto,

riempilo, smuovi la notte

col respiro d’un canto

per cose al di là della

speranza.

Ci basta ciò che diamo

e quello che riceviamo.

Non abbiamo schiacciato

la gioia per spremerne

il vino del dolore.

Quest’amore tra me e te

è semplice come un canto.

                                   - da Il Giardiniere –

Nessun commento:

Posta un commento