lunedì 23 febbraio 2015

Una scia di canti.Tagore.LIII

Se mai, per caso,

rivlgi a me il pensiero,

immagina che io scriva un canto quando la sera

piovosa diffonde ombra sul fiume, trascinando lenta

la sua luce offuscata,

quando lo spazio del

giorno è troppo breve per

il lavoro e l’ozio.

Sarai sola e seduta nella terrazza a oriente,

io canterò dalla stanza

semibuia. L’umido

profumo delle foglie

entrerà dalle finestre

avvicinandosi il

crepuscolo, mentre il vento urlerà la sua ira nel

boschetto dei cocchi.

Quando nella stanza sarà portata la lampada accesa io andrò via.

Tu forse allora ascolterai

la notte, e, anche se io

tacerò, sentirai

la mia canzone.
                                    -   da Dono d’amore- -

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