domenica 15 febbraio 2015

Una scia di canti.Tagore.XLVI









Svegliandomi, un mattino,

la sua lettera ho trovato.

Non so leggere, non so

cosa dica.

Ai suoi libri lascerò il saggio,

per non disturbarlo.

Saprebbe forse spiegarmi

il contenuto del messaggio?

La premerò nella mia fronte,

la stringerò al cuore, e quando

tacita e serena

diventerà la notte

 io l’aprirò sulle mia ginocchia,

in silenzio, finché sorgeranno

a una a una le stelle.

Frusciando, le foglie, ad alta

voce, me la leggeranno,

la corrente del ruscello

scorrendo la ripeterà, dal cielo

me la narreranno

le sette stelle  del Carro.

Non riesco a trovare quel che

cerco, quello che vorrei sapere

non lo posso capire, ma queste

parole non dette

hanno addolcito il mio dolore,

il mio pensiero in canto

han trasformato.

 - da L’offerta di frutta -








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