sabato 4 marzo 2017

UMBERTO SABA.3



Per aver scritto delle poesie - mettiamo anche ,senza falsa modestia ,delle belle poesie - io non mi sono mai sentito8se non nell'esaltazione  della prima ignara  giovinezza)più di un altro uomo;voglio dire  più di un uomo qualunque.oggi poi
sono abbastanza vecchio,abbastanza esperto di beni e di mali,per non sapere che tutto  questo mondo si paga,e che dove c'è più sole,c'è più ombra.Così le partite,
in qualche modo si pareggiano sempre. O quasi ...
Che cos'è, in fondo ,un poeta,se poeta davvero? L'ho già detto altrove:un poeta
non può essere molte cose;ma è ,soprattutto, un bambino che si meraviglia di
quello che accade a lui stesso diventato adulto. Rimane quindi  nell'intimo della
sua natura,molto - troppo- della prima infanzia,della preistoria sua e del mondo;:tutto questo è fonte per lui  di debolezze e di smarrimenti infiniti.
 Per quanto sia,d'altra parte,un adulto; abbia,nei casi più fortunati,sviluppato
perfino un "carattere",un poeta soffre sempre di attaccamenti eccessivi al
passato,che gli rendono la vita ,continuamente mutevole,più difficile che
agli altri uo ini,i quali li hanno,o si comportano come se li avessero,superati.
In altre parole,un poeta è sempre ,più o meno,un enfant terrible :non si sa
mai cosa possa fare o dire: dire,soprattutto. Ora gli enfants terribles sono
degli esseri  un poco imbarazzanti; sebbene - lo riconosco volentieri - possano talvolta(come fanno appunto i poeti)rinfrescare negli altri il senso della vita.
E, dicendo enfants terribles,non alludo solo ai cosiddetti "poeti maledetti"
(che ,essendo i più scoperti,sono anche  i più innocenti),ma mi vengono a mente pure nomi venerabili e venerati; così e così giustamente veneratti,che non oso farne,in questo luogo e a questo proposito,i nomi.Platone - se ricordate - proponeva che ,in una repubblicabene ordinata,i poeti - tutti
i poeti - fossero,nonché premiati , banditi addirittura. Ora Platone ha detto
(sopportate - vi prego - il mio giudizio,che può - si capisce - essere errato)

cose molto più infantili dei poeti ,sebbene come i poeti,le abbia dette in forma
squisita;ma c'è,in questo suo crudele proposito, un granello di realtà che, in
qualche modo ,lo giustifica.

1953                                                                              Umberto Saba

(Dal Discorso di ringraziamento al Corpo Accademico dell'Università di Roma)







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