giovedì 9 marzo 2017

Saba.Settima fuga.(a 2 voci)



SETTIMA FUGA.
    (a 2 voci)



 La vita,
che d'altre vite si nutre,o è fugace
o tace,
pauroso arcano,la sua propria meta.
sapessi almeno,non triste e non lieta,
giungere,in pace con me stessa,al giorno
estremo.

Io tremo
quando tu parli,io tremo d'ogni cosa.
Il mio cuore è una piaga dolorosa,
aperta.

Esperta
io di mali,pur vivo ansie d'un'ora,
che ancora
deve arrecarmi il più grande .un amore
mi nomava alla gioia,ed il dolore,
solo il dolore,è quello che mi ha fatta
matura.

Oscura
è ancor più la mia sorte,e disperata.
tale sei divenuta,io sono nata
tremante.

Amante
delle forme immutabili,a me intorno
il giorno
con la sua guerra,con i suoi piaceri
la notte,mi fa l'oggi ognor dall'ieri
diversa; e cosa in tanto moto ferma
non trovo.

M'innovo
con onta. In triste vicenda infinita,
quante vite,per vivere,ogni vita
divora.

L'aurora
e il tramonto,che il ciel tingon di rosa,
che cosa
vedon che questo non sia che tu dici?
siamo prese nel turbine,infelici
sorelle, e penso che una colpa è stata
il nascere.

Il nascere
come il vincere,è contro gentilezza.
e la pietàdi chi soggiace spezza
il cuore.

Orrore,
pietà , di lacerarmi fanno a gara.
Amara
sono agli altri e a me  ... Eppure in fondo,
nell'intio dell'essere,profondo
più del dolore,hanno stanza pensieri
celesti.

Ridesti
anche in me sono.E' come se oltre il folto
del bosco a un tratto mi apparisse il volto
del cielo.

Il gelo
si scioglie al fiato della primavera,
la nera
terra discopre ,di germogli piena.
Tale è l'anima mia ,sotto la pena.
Che mi vorrebbe d essere felice?
Osare.

Mi pare
ch'io lo potrei. Ma nell'attimo sento
che un più dolce rifugio è il mio tormento
antico.

Mi dico
non più triste di te,nè più beata,
io nata col nome di Letizia.E ascolto che ogni
vita è come la nostra,mao di sogni
si pasce,o estranei del suo proprio male 
accusa.

Rinchiusa
in me stessa,vorrei non più vedere,
né udire; e viva,di morta giacere
fo prova.

S'innova 
ogni vita per altre in lei distrutte ;
di tutte
una non v'è che dica di sì atroce
legge il modod'uscire. e quanto nuoce

n'è caro ;ed anche noi l'incerta vita
amiamo.

Restiamo,
per meglio amarla,in questo ascoso porto.
Qui nessuno può toglierci l conforto
di piangere.
                                                                (Il Canzoniere)
 

 

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