domenica 19 ottobre 2014

Poesia peruviana contemporanea.Carlos Germàn Belli.3

Carlos Germàn Belli





















Ricordo di fratello


Finalmente ho scoperto a palmo a palmo
com’è la superficie dei tuoi giorni
e, ardito, ho dovuto attraversare
le montagne di nubi coronate
e gli oceani ruggenti e schiumosi,
fino a giungere al punto
di cui non sai niente,
anche se le tue orme spirituali
le vedo e sento in tutte le frontiere,
dove pure giammai ti sei trovato.
Neppure il lieve ronzio delle mosche
quando solo rimani d’improvviso
dopo che tutti escono di fretta
a far le loro cose quotidiane,
lontano da te e perciò contenti:
l’assenza di rumore
si sente pure qui,
ed è il grande silenzio che compare
e riesce ad annidarsi tutt’intorno
come se al posto mio, tu ci fossi.
Il pavimento, queste mura, il vuoto
sono come cose tue corporee,
che in te si sono stese fino a fare
con te e con la stanza un solo blocco
tutto di calce, sabbia, carne e anima
e giacché interamente
è stato ricostruito
così lontano dove oggi mi trovo,
finalmente capisco e misuro
il tuo quadrato il tuo cerchio, il tuo mondo.
Anche se così entro in questa replica
della tua stanza in questo luogo oscuro
dove sono come chiodo nel legno
immobile, esattamente solo
come sei tu nel tuo recinto proprio,
che non varcò la soglia,
come fanno gli altri,
e di te molto presto m’allontano
mentre appartato in un angolo giaci;
e tuttavia in me sei riprodotto.
Mai più dunque ti giro io le spalle,
e come se nel passato entrambi siamo
nella culla, in camera e a casa
sotto gli occhi dolcissimi materni,
come legati da una stessa fibra:
e la sfera fatale
e la sfera felice
(tua e mia) si uniscono e la casa
di papà e mamma è come ieri,
di nuovo in loro compagnia e sempre.
(Traduzione:Martha L. Canfield)

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