giovedì 18 settembre 2014

Poetessa argentina contemporanea.Laura Yasan.4



LAURA YASAN

 




















 VÍSPERA
estar a salvo es leerme en su cuerpo
en esa lengua que pronuncia mi nombre y lo vuelve real
tu criatura en la carencia
tu víspera del hambre
somos violencia en el idioma y poco más
animales privados
alambres provisorios
tengo las uñas rotas de arañar esa puerta y destruir el nido cada vez
las muelas negras de masticar fatiga y ser distancia
palabras arrojadas contra el acantilado de sus ojos
cuando lloro desnuda sobre un espejo roto
reina de lo imposible
mujer a la que nunca habrás de regresar como se vuelve al barrio
por eso escribo en tu memoria con la sustancia espesa del dolor
y me extravío
en los cuartos cerrados donde somos carnada



VEGLIA

essere in salvo è leggermi nel suo corpo
nella lingua che pronuncia il mio nome e lo fa reale
la tua creatura nella carenza
la tua veglia di fame
siamo violenza nell’idioma e poco più
animali privati
fili di ferro provvisori
graffiando la porta mi spezzo le unghie e distruggo il nido ogni volta
i molari neri a forza di masticare fatica ed essere distanza
parole lanciate contro la scogliera dei suoi occhi
quando piango nuda sullo specchio frantumato
regina dell’impossibile
donna alla quale mai dovrai tornare come si torna al quartiere
per questo scrivo in tua memoria con la densa sostanza del dolore
e mi perdo
nelle stanze chiuse dove siamo esche



Traduzione dallo spagnolo di Alessio Brandolini

Nessun commento:

Posta un commento