giovedì 5 maggio 2022

288. Sogni australiani.

 

SOGNI AUSTRALIANI

 

        Sotto un cielo livido di pioggia, nudi alberi giallastri e senza vita sono scossi da un vento continuo e implacabile mentre silenziose saette si rincorrono a squarciare l’orizzonte. Gordon abbarbicato ad un tronco rugoso vorrebbe allontanarsi, ma le sue gambe si rifiutano. Il corpo di Zoé, poco più in là, giace abbandonato vicino ad un  fosso di una stretta strada di campagna … I capelli bagnati , divisi in ciocche, coprono il suo volto fino alla bocca rossa di rossetto e socchiusa. Il vestito sporco di fango e sollevato su un fianco lascia intravedere la carne dorata della coscia al di sopra del bordo di pizzo delle autoreggenti  nere. Gordon ha paura, sa  di aver fatto qualcosa di irreparabile. La gola è secca e sente di non riuscire più a respirare.

         Comincia a mugolare nel sonno e a fatica riesce a svegliarsi con il cuore che gli batte come un martello. -Pfiuiiiii  …. È giorno! Meno male … Oddio, mi sento a pezzi … Devo aver lasciato l’aria condizionata accesa.

Si sente malaticcio e, dopo colazione, cerca di ritrovare delle antiche pasticche alla vitamina C che potranno aiutarlo contro il mal di gola. Poi si prepara, un po’ controvoglia, ad andare agli incontri sulla poesia dei paesi dell’ex- Commonwealth.

          Quando arriva in sala, Gordon si ritrova solo alla giornata di studi “Imagining Australia”. È partito anche Bellini. L’ossuta studiosa seduta al suo fianco gli fa decisamente rimpiangere quella dolce morbidezza, vicino a lui qualche pomeriggio prima e ormai aldilà della Manica.

          Non passa molto che qualcuno sul palco comincia a presentare gli interventi che seguiranno durante la mattinata e, allo stesso tempo, tratteggia brevemente lo sviluppo della poesia australiana nel secolo scorso, a cominciare dal dibattito sul Modernismo ad opera dei  Jindiworobacks e degli Angry Penguins[1]. Gli uni, così sta dicendo nel suo discorso inaugurale il Direttore di un Centro di Ricerca sugli Studi di Letteratura dell’Oceania, avevano visto la possibilità “ to make it new[2]”, di dar, cioè, nuova linfa alla produzione poetica di quegli anni, nell’espressione della propria identità australiana, mentre gli altri nell’uso di tecniche surrealiste[3]. L’influenza dei due movimenti fu così profonda, comunque, da portare allora ad un generale rinnovamento della poesia aussie[4]e  la loro combinazione rimane ancora una delle caratteristiche più rilevanti della poesia australiana di oggi, che spazia tra metriche tradizionali, verso libero e racconto in versi, tra riconoscimento del valore delle origini, fino alla seduzione  di ambienti cosmopoliti.

          La generica introduzione alla poesia moderna e contemporanea australiana offerta dal noto ricercatore non riesce per nulla a ricaricare l’interesse di Gordon, ma le poesie che scorrono sullo schermo lì, in fondo alla sala, dopo un po’ cominciano a soggiogarlo e a fargli dimenticare lontananze, desideri insoddisfatti e malesseri. Ogni tanto qualche parola dei relatori si fa strada nella sua testa confusa dagli umori del raffreddore e da un sonno agitato.

          -…. E fu grazie alla pubblicazione dell’ottima antologia di poesia moderna di Porter[5] e alla sua recensione sul Times Literary Supplement, nello stesso anno, che la poesia aussie cominciò a diventare popolare in Europa e nel mondo alla fine del secolo scorso,  e l’Australia rivelò di essere un paese fatto non soltanto di sole, di  bush e  di sport[6]….



[1] Movimenti poetici che si svilupparono ad Adelaide negli anni Trenta. Il nome Jindiworoback deriva da un vocabolo indigeno che suggerisce una visione del mondo basata sulla mistica unione di bianchi e aborigeni in nome della sacralità della terra da entrambi condivisa. Ispiratore di tale movimento fu Rex Ingamells (1913-1955).

[2] Cfr. il poeta statunitense Ezra Pound.

[3] I due filoni connotano l’atmosfera culturale di Melbourne e Sidney.

[4] Australiana.

[5] The Oxford book of Modern Australian Verse, a cura di Peter Porter, Melbourne, OUP 1997.

[6] Cfr. Introduzione ai poeti australiani a cura di Dennis Haskell, da Il mondo nuovissimo (poesie australiane e neozelandesi tradotte da poeti italiani) su Semicerchio, rivista di poesia comparata, vol. XXII (traduzione di A. Francini e A. Maiolino).

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