L'aria le sembra rarefatta, le manca il respiro, come se fosse in cima all' Himalaya Lui le ha fatto scoprire la reale statura di Tagore con tanta dovizia di esempi.
-That’s my pleasure! - risponde Gordon soddisfatto -Ok!Sono contento di avere offerto qualcosa di nuovo per te! E aggiunge fiero di sé:- Ma non è finita! Approfitto del tuo stupore. Lasciami concludere con leggerezza.( E qui Gordon si lascia sfuggire un’occhiata al povero piede di Zoé a riposo.) Vedi, una cosa che mi ha sempre colpito è il fascino dei piedi che sembra calamitare l'attenzione di Tagore...
- Ascolta questi canti. Il bellissimo
Sì lo so, non è che il mio amore...[1]
Sì lo so, non è che il mio amore
questa luce d'oro che danza sulle foglie,
queste pigre nuvole che navigano in cielo'
questo vento che passa accarezzando
la mia fronte con la sua freschezza.
La luce del mattino mi ha inondato la vista:
è questo il tuo messaggio al mio cuore.
Chini il viso, i tuoi occhi fissano i miei
il mio cuore tocca i tuoi piedi.
[1] R.Tagore,”Sì,lo so ,non è che il mio amore…” da L'offerta di canti, in Poesie d’amore, a cura di Brunilde Neroni, Guanda editore in Parma,1996, collana I Poeti della Fenice.
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