Il week-end con Gordon è stato ricco, allegro e chiarificatore. Ingrid
non era più con loro. E per Zoé è stato presto evidente che quella di Gordon,
con la giovane donna danese, è stata una storia senza importanza, dettata dalla
solitudine, una sorta di surrogato, giusto per riempire un vuoto diventato
insopportabile. Il giorno precedente, come poi scoprirà più tardi, è in realtà
servito a chiudere con Ingrid in modo civile. Quella a cui tiene davvero è lei,
Zoé. È felice quando ce l'ha accanto. Anche se ha ancora qualche paura,
soprattutto di sé stesso. E Zoé è quasi sicura che anche per lei Gordon sia
importante.
Tra un giro fra i canali in battello
e una riposante sosta al caffè dell’Ordrupgaard
Museum, sono riusciti ad assistere anche a un reading sui poeti nordici europei e si sono ancora una volta
accalorati in una discussione accanita sui testi danesi, svedesi e norvegesi in
un confronto un po' casuale, un po' assurdo.
Eccoli finalmente tranquilli davanti al caminetto; Gordon è in poltrona accanto a lei: le fiamme
crepitano e con le scintille un buon odore di resina si diffonde nell'ambiente.
Zoé ha il suo PC sulle ginocchia; vorrebbe proporre alcuni confronti tra i
testi che hanno ascoltato al reading
e quelli che recentemente ha rivisitato durante il suo viaggio immaginario
intorno al mondo. Chissà se riusciranno a parlarne con più razionalità e a
riflettere in modo più sensato senza ripicche né bisogno di rivalsa, come
finora è successo tra loro?
-Sai, il topos
dell'attesa – interviene Zoé - così tradizionale nella lirica d'amore, mi è
sembrato particolarmente rivelatore
delle sensibilità individuali dei poeti, indotte anche, in parte, dalle culture
regionali.
-Si, certo … - concorda Gordon - L’attesa come incantesimo,
l’angoscia dell’attesa. Cosa ti verso da bere, mentre sgranocchiamo qualche pistacchio?
Ma Zoé continua imperterrita:-
… Sai che l’altro giorno, quando sono rimasta sola a casa, mi sono fatta
compagnia con i miei poeti preferiti e oggi, confrontandoli poi con i poeti
nordici che abbiamo appena ascoltato, ho provato ancora più forte questa sensazione. Penso
all'uso fantasioso del tempo dell'attesa in Prévert, in cui tutto intorno è
solare, a rendere quel sentimento pieno di fiducia e di gioia. Nel Darwish di
"Lezione di Kamasutra", invece,
il poeta si erge a saggio sapiente che individua nel tempo dell'attesa
la molla per impreziosire il desiderio e
renderlo più ricco e profondo.
Oppure all'atteggiamento un po' svagato, fatalista e sognatore dell'adolescente
di Tagore, mentre indugia sulla riva del fiume baloccandosi con l'acqua e i suoi braccialetti, sotto lo
sguardo curioso, un po' divertito e protettivo delle onde e delle nuvole. Ti
ricordi, vero, i testi che ti ho fatto
vedere ieri al caffè?
-Sì, e per una volta siamo
d'accordo: in Prévert, ritrovo tutta la vivacità culturale del tuo paese come
in Darwish il sovrano distacco che guarda all'assoluto e la sapienza erotica
che già i Provenzali condividevano con la cultura del Sud del Mediterraneo. Per
Tagore, però -continua Gordon porgendole del vino bianco leggero - penso che il discorso
sia più complesso. La tradizione
culturale del suo paese, a cui fa riferimento, presta alla sua tavolozza i
colori della serenità con cui l'Uomo sa rapportarsi alla vita, che è visibile
anche nel testo che mi hai mostrato e
che trovo fresco e anche un po' sornione, quando fa gettare alla ragazza quei
suoi sguardi in giro, senza parere...Ma in altri testi, Tagore sa mostrarci punti di vista molto
diversi a rappresentare la complessità dell'esistere. Dalla malinconia alla
sofferenza, dalla serenità pacata all'esplosione gioiosa. Guarda, ho qui nell' étagère tutte le sue raccolte. Mi fa
piacere rivedere insieme a te qualche poesia che amo in modo speciale. Vuoi?
-Ecco, da "Passando all'altra riva" scelgo … "Non lasciarmi,
non andartene".
Una citazione
particolarmente rappresentativa della voce del poeta che rende visibile con la
ricchezza delle immagini la capacità dell'Uomo di vivere il finito (“ il limite
del mare inquieto”) continuando a cercare l'infinito (“perdermi in eterno”) di
immergersi nel " mare del mutamento"
guardando alla "costanza del cielo"; e tra l'alba e la notte,
al centro di tutto, l'amore per la sua donna, l'isola ombrosa baciata dal sole.
Non lasciarmi, non
andartene
perché scende la
notte.
La strada è deserta e
buia,
si perde tortuosa. La
terra stanca
è tranquilla, come un
cieco senza bastone.
Sembra che io abbia
aspettato nel tempo
questo momento con te
così accendo la
lampada
dopo averti donato
fiori.
Con il mio amore ho
raggiunto stasera
il limite del mare
senza spiaggia,
per nuotarci dentro e
perderci in eterno.
Il nostro destino
viaggia su un mare
mai attraversato, dove
le onde
si susseguono in un
gioco incessante
di rimpiattino.
È l'inquieto mare del
mutamento,
perde e perde ancora
gli armenti
e batte le mani contro
il cielo costante.
Al centro di questo
mare travolgente,
tra l'alba e la notte,
Amore,
tu sei l'isola
verdeggiante dove il sole
bacia l'ombra vaporosa
dove gli uccelli
sono amanti che
cantano il silenzio.