domenica 1 settembre 2019

Le lune di Federico Garcìa Lorca.A-Libro de poemas.Preludio.





Le lune di Federico Garcìa Lorca

A.Libro de poemas di Federigo Garcìa Lorca

Preludio

Dopo la dedica “A mi hermano Paquito “nell’edizione 
Maroto(’21) uno stralcio di “Palabras de justificacion”
del poeta a cui l’editore aveva strappato quasi con la 
forza il  manoscritto:

“Offro in questo libro tutto l’ardore giovanile  e il
tormento, l’ambizione smisurata ,l’immagine precisa
dei miei giorni d’adolescente e di giovinetto,quei giorni 
che legano l’istante d’oggi alla mia stessa recente infanzia. 
In queste pagine disordinate  v’è il riflesso fedele  del mio
cuore e del mio animo,colorito delle sfumature che gli 
avrebbe dato,nel possederlo,la vita palpitante appena 
nata d'intorno per il mio sguardo.
La nascita di ognuna di queste poesie che hai tra le tue mani,lettore, si affratella al nascere di un nuovo getto
nell’albero musico della mia vita in fiore. sarebbe viltà 
disprezzare quest’opera che è così legata alla mia stessa 
vita. Al di là della sua in correttezza,al di là delle sue 
sicure limitazioni,questo libro avrà la virtù,tra molte altre
che io sento,di ricordarmi in ogni momento la mia infanzia appassionata correre nuda per i prati di una pianura sullo
 sfondo dei monti.”
Scrive José Luis Cano  a proposito di  Libro de poemas:
Il libro passò quasi inosservato, per il pubblico come 
per la critica. Solo l’attenta sensibilità di Adilfo Salazar,
salutò con entusiasmo il nuovo poeta,dalle colonne de
 “El Sol”,nel numero del 30 luglio. Questo articolo di A.
Salazar attirò l’attenzione di Juan Ramon Jiménez,allora 
maestro indiscusso della giovane poesia. J.R. Jiménez 
aveva appena fondato “Indice”,rivista della nuova
letteratura,e si affrettò a invitare Federico a collaborare 
a quelle pagine. A partire dal n°2,in “Indice”vi sono poesie
di Federico. Ancora J.L,Cano ricorda che nel 1933 Lorca, rispondendo a Miguel Hernàndez,che lamentava il silenzio 
con cui era stato accolto il suo libro  Perito en lunas,scrisse:
”Il tuo libro è nel silenzio, come tutti i primi libri,come il 
mio primo libro,che aveva tanta bellezza e tanta forza.”
In Italia invece un 'capitano coraggioso' come l’editore Guanda,sfidando i rigori dell’autarchia fascista, volle pubblicare l’opera di Federico Garcìa Lorca  nella traduzione di Carlo Bo.

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