martedì 24 settembre 2019

2.Notturno del vuoto.Garcìa Lorca




2.NOTTURNO DEL VUOTO



                           I

Per vedere che tutto è finito,

per vedere i vuoti e i vestiti

dammi il tuo guanto di luna,

laltro tuo guanto smarrito nellerba,

amor mio!

Il vento può strappare le lumache

morte sul polmone dellelefante

e soffiare i vermi assiderati

delle gemme di luce e o delle mele.



I rostri vogano impassibili

sotto il piccolo gridìo delle erbe

e nellangolo sta il petto della rana

torbido di cuore e di mandolino.



Nella grande arena deserta

muggiva la testa bovina appena tagliata

ed erano duro cristallo definitivo

le forme che cercano il giro della serpe.



Per vedere che tutto è finito

dammi il tuo muto vuoto,amor mio!

No,non darmi il tuo vuoto

che già vola il mio!

povero te,povero me,povera brezza!

per vedere che tutto è finito.





II



Io..

col vuoto bianchissimo di un cavallo.

Crini di cenere. Arena pura e doppiata.



Io.

Il mio vuoto trapassato con le ascelle rotte.

Pelle secca duva neutra e amianto dalba.



Tutta la luce  del mondo sta in un occhio.

Canta il gallo e il suo canto dura più delle sue ali.



Io.

Col vuoto bianchissimo dun cavallo.

Circondato dettatori che hanno formiche nelle parole.



Nel circo del freddo senza profilo mutilato.

Nei capitelli rotti delle guance dissanguate.



Io.

il mio vuoto senza di te ,città ,senza i tuoi morti che mangiano.

Equestre per la mia vita definitivamente ancorata.



Io.

Non cè secolo nuovo né luce recente.

Solo un cavallo azzurro e unalba.


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