4.Madrigale.
Il mio bacio era un melograno
profondo e aperto:
la tua bocca
una rosa
di carta.
Lo sfondo un campo di neve.
le mie mani erano ferri
per le incudini:
il tuo corpo il tramonto
d’uno scampanìo.
Lo sfondo un campo di neve.
Nel trapanato
cranio azzurro
come stalattiti
i miei ti amo.
Lo sfondo un campo di neve.
Si arrugginirono
i miei sogni infantili,
e trafisse la luna
il mio dolor salomonico.
Lo sfondo un campo di neve.
Adesso maestro serio,
alla scuola severa,
per i miei amori e sogni
(puledri ciechi)
e lo sfondo è un campo di neve.
Madrid,ottobre 1920
Da”Libro de poemas – 1921.
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