giovedì 19 settembre 2019

1.Romanza della luna,luna.Garcìa Lorca



1.ROMANZA DELLA LUNA,LUNA.

A Conchita Garcìa Lorca.

La luna venne alla fucina[1].
col suo sellino di nardi[2].
Il bambino la  guarda,guarda.
Il bambino la sta guardando.[3]
Nell’aria commossa
la luna muove le sue braccia
e mostra,lubrica [4] e pura,
i suoi seni di stagno[5] duro.
Fuggi[6] luna, luna, luna.
Se venissero i gitani
farebbero con il tuo cuore
collane e bianchi anelli.
Bambino,lasciami ballare.
Quando verranno i gitani,
ti troveranno sullincudine
con gli occhietti chiusi.
Fuggi[7] luna, luna, luna.
che già sento i loro cavalli.
Bambino,lasciami,non calpestare il mio albore inamidato.

Il cavaliere s’avvicinava
suonando il tamburo del piano.
nella fucina il bambino
ha gli occhi chiusi.

Per l’uliveto venivano,
bronzo[8] e sogno,i gitani.
Le teste alzate[9]

e gli occhi socchiusi.[10]

Come canta il gufo,

ah,come canta sull’albero!

Nel cielo  va la luna

con un bimbo per mano.



Nella fucina piangono,

gridando i gitani,

Il vento la veglia,veglia.

Il vento la sta vegliando



[1] O forgia; ovvero l’apparecchiatura per riscaldare il metallo per la sua lavoraione a caldo.
[2] Fiori che emanano il loro profumo di notte.
[3] La luna punisce chi la guarda e il bimbo,guardandola è nella condizione di chi chiama a sé la morte.
[4] Sensibile.
[5] Simbolo di morte.
[6] La luna ha compiuto il suo dovere.
[7] La luna ha compiuto il suo dovere.
[8] Evoca simbolicamente forza e coraggio.
[9] Il popolo gitano è forte e fiero.


[10] atteggiamento di massima allerta.


Nessun commento:

Posta un commento