lunedì 5 gennaio 2015

Una scia di canti .Tagore.VI








Amor mio,

il tuo poeta una volta

ideò un canto epico

nella sua mente.

Ahimé! Non fu prudente

e andò a cozzare,

facendo naufragio

contro i bracciali

che adornano

 i tuoi piedi.

Si ruppe in brani di canti, che si sparpagliarono

ai tuoi piedi.

Tutto il mio carico

di leggende,

d’antiche guerre,

fu preda

delle onde ridenti,

si riempì di lacrime

e affondò.

Devi ricompensarmi

della mia perdita,

amor mio.

Se è svanita

la mia pretesa

di fama immortale

dopo morto,

rendimi immortale

da vivo!

Allora non rimpiangerò

la mia perdita,

né ti farò

altri rimproveri

 - da Il Giardiniere -

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