Amor mio,
il tuo poeta una volta
ideò un canto epico
nella sua mente.
Ahimé! Non fu prudente
e andò a cozzare,
facendo naufragio
contro i bracciali
che adornano
i tuoi piedi.
Si ruppe in brani di canti, che si sparpagliarono
ai tuoi piedi.
Tutto il mio carico
di leggende,
d’antiche guerre,
fu preda
delle onde ridenti,
si riempì di lacrime
e affondò.
Devi ricompensarmi
della mia perdita,
amor mio.
Se è svanita
la mia pretesa
di fama immortale
dopo morto,
rendimi immortale
da vivo!
Allora non rimpiangerò
la mia perdita,
né ti farò
altri rimproveri
- da Il Giardiniere -
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