Mary TallMountain[1]. 22.
In un rincorrersi di versi si assiste spesso a una sorta
di accumulazione che riflette la
basilare interrelazione tra le cose. Una poesia dunque che è incontro di
suoni,ma soprattutto concatenazione di pensieri che talora può trovare
espressione in due versi paralleli,quasi a bilanciare in equilibrio due
opposizioni. Le scrittrici finiscono per assumere loro stesse il ruolo delle
nonne,le narratrici orali,con l’inevitabile tendenza all’uso del “verso
narrativo” .Raccontare si estende
allora alla memoria di parole consegnate loro,sulle quali gravita il centro,lo stesso farsi di questa poesia.
Cerchio tribale,circolarità della narrazione,dalla fine prende
spunto il principio:ecco emergere allora
struttura e significato che risiedono proprio in quel rinnovarsi attraverso la continuità
della tradizione.
Ulato,in Alaska,è il luogo d’origine di Mary
TallMountain,da cui partì quando a tre anni fu adottata da una famiglia bianca
dopo che la madre si era ammalata di tubercolosi. Il rumore delle acque del
vicino fiume
Youkon è quello
che ha continuato ininterrottamente a udire
dai molti luoghi di un’America diversa e lontana.
Grasso buono
I cacciatori uscirono con i fucili
all’alba.
Non avevamo carne al villaggio,
né cibo per la tribù e per i cani.
Né caribù nel deposito viveri.
Aspettammo tutto il giorno.
Finalmente!
Quando l’oscurità calò sul fiume
noi bambini li vedemmo in
lontananza.
Sì! Avevano dei caribù!
Ci mettemmo a saltare e a strillare !
Vicino al fuoco quella notte
facemmo festa.
Gli anziani schioccavano la
lingua,
succhiando e leccandosi le labbra,
inzuppando il pane acido
nell’intingolo.
Il grasso ci avrebbe scaldato
nell’inverno ululante di fame.
Il grasso era bello –
colava,
gocciolando e grondando dai nostri
menti,
mani brune splendenti di grasso.
ne parliamo
quando ci incontriamo
lontano da casa.
Ricordi il midollo
dolce nelle ossa?
Ce lo contendevamo come caramelle.
Buono.
Buoooooono.
Grasso buono.
[1]
1918-1994,discendente dai Koyukan Athabascan dell’Alaska . Adottata da una
coppia, quando la madre si ammalò di tubercolosi.”Ho sempre molto amato la montagna,per
via dei miei primi ricordi dei lontani Monti Kaiyuh”racconta la scrittrice per
dire il perché del suo cambiamento del cognome Demonski in
TallMountain.Impegnata in problemi dell’ambiente e di giustizia sociale,ci ha
anche lasciato molte poesie e racconti che sono un’intensa testimonianza del
suo mondo tribale.
Avviso per il mio amico lettore svizzero:
RispondiEliminaPuoi trovare versi di Paul Klee in questo stesso blog al post dal titolo"Epos e lyrikos",dedicato ai grandi poeti germanofoni del '900.
Mi piace informare i miei amici lettori canadesi che su questo stesso blog c'è un post dal titolo:" Poésia di un Québec dalle energie rinnovate",dedicato ad alcune poetesse québecoises,che a parer mio,sono molto interessanti e diverse tra loro.
RispondiEliminaConosco bene le difficoltà di comunicazione con l'area francofona,ma la poesia ,per sua natura,non ha proprio la funzione di aiutare a superarle?
mariellaemporio.blogspot.com/.../poesia-di-un-quebec-dalle-energie.htm...