Ai Qing.5.
Da una lettera di Ai Qing:
“L’ispirazione è un moto
del cuore,un’emozione che improvvisamente ci attraversa e ci domina e si
trasforma in sentimento;qualcosa che può nascere anche da un’incontro casuale particolarmente felice fra il mondo
soggettivo del poeta e il mondo oggettivo. Il suo cuore è al centro
dell’ispirazione che produce l’immagine
poetica. Ecco perché il poeta non può mentire .E’ la sua sincerità che
trasmette al lettore una vera emozione.” Verità e libertà:ecco le parole chiave per aprire il forziere dell’immaginario del grande poeta.
I bonsai.
Come retaggio delle epoche antiche
qui le piante sono divenute minerali,
il tronco è di bronzo,i rami fili di ferro
anche le foglie hanno preso un colore verde rame.
in questo giardino di stile antico
non freddo d’inverno,non caldo d’estate
i bonsai attirano molti sguardi
sui loro supporti di ebano e mogano.
Ma sono creature sfortunate
che hanno perso la loro anima
oppresse e umiliate
in vasi di tutte le fogge.
Durante ogni fase della loro crescita
li torturano fili di ferro,coltelli e cesoie,
non possono svilupparsi liberamente
costrette dall’arbitrio altrui.
una parte cresciuta
l’altra rimpicciolita.
si prende lo squilibrio come norma
una crescita deforme a modello.
come altrettanti vecchi gobbi
che esibiscono le malformazioni
alcune sporgono il ventre
altre mostrano le radici.
pochi rami sinuosi e sottili
alcune foglie minuscole
sono ciò che è rimasto della loro giovinezza
come un gruppo di soldati feriti
con il corpo invalido,reduci di guerra.
Tutti i fiori,tutte le piante
vogliono il loro spazio,
le radici devono assorbire il nutrimento della terra
i rami e le foglie ,ricevere la pioggia,la rugiada,la luce.
Devono stendere le membra,svilupparsi liberamente,
respirare l’aria piacevole sotto il cielo
accettare le carezze della natura
emanare sani profumi.
Ma qui tutto è invertito
i giovani diventano vecchi,i vecchi giovani
per soddisfare la curiosità dei visitatori
vantare la bravura dei giardinieri.
storcere i rami resi flessibili e fiacchi
tagliare con asce e coltelli le piante mute,
anche questa forse è un’arte
ma è un’offesa alla libertà.
Canton,23 febbraio 1979
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