tuo
discepolo,perché non posso convenire con te che il coltello e quel che
il coltello taglia ben s’accordano fra loro? Il
pianoforte e il silenzio,l’orizzonte
e
la distesa.
Con
la forza e la debolezza,credvi poter conciliare le contraddizioni della
presenza e le armonie dell’assenza,una unione
maldestra,ingenua,e la
scienza
delle privazioni.Ma,più in basso d’ogni altra cosa,era il tedio.Che
vuoi
ricordi,delle nostre nostalgie,quest’aquila accecata?
Per
le vie,per le campagne,cento donne sono da te disperse,tu laceri la
somiglianza che le unisce,cento donne sono da te riunite e tu non puoi
unificare
quei loro lineamentied eccoche esse hanno cento volti,cento
volti
che imprigionano la tua bellezza.
*°*°*
continua
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