Di cui ho tanto
sognato nella mia solitudine
Dammi le tue mani
perché io sia salvato
Quando le prendo nella
mia povera stretta
Di palmo di paura di turbamento e fretta
Quando le prendo come neve sfinita
Che mi sfugge dovunque attraverso le dita
Potrai mai sapere ciò
che mi trafigge
Ciò che mi sconvolge e
che mi assale
Potrai mai sapere ciò
che mi punge
E che ho tradito con
l’animo che trasale
Ciò che in tal modo
dice il profondo linguaggio
Dei sensi animali
questo mutuo sentire
Senza bocca e
senz’occhi senza immagine specchio
Questo fremito d’amore
non ha parole da offrire
Potrai mai sapere quel
che le dita han pensato
Di una preda fra loro
per un istante tenuta
Potrai mai sapere ciò
che allora han taciuto
Un lampo avrà quella
realtà sconosciuta
Taccia il mondo per
un momento almeno
Dammi le tue mani
perché il mio cuore di loro si alimenti
Perché l’anima mia lì
si addormenti
Perché l’anima mia lì
dorma in eterno.
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