mercoledì 20 febbraio 2019

L'ombra in Bhai Vir Singh. 17







ASIA

INDIA

Confederazione Indiana in cui la lingua hindi è con l’inglese una delle due lingue ufficiali
L’hindi è parlato soprattutto negli stati centro-settentrionali della confederazione.

PUNJAB

L’ombra  in BHAI VIR SINGH

Semplice elemento del paesaggio bucolico,che addolcisce la sosta in un paese
 dove la calura è spesso incombente fin o ad opprimere.

17.BHAI VIR SINGH

E’ considerato il principe della letteratura punjabi moderna in lingua punjabi . Poeta e prosatore,
premiato dalla Sahitya Academy.Non si è mai lasciato limitare da frontiere o da barriere religiose.


Proprio io vado alle loro porte.

Avevo portato gli agnelli al pascolo.
Stanca sotto il sole di mezzogiorno,
ero seduta su una pietra all’ombra di un albero.
O mio re,il tuo messaggero
mi ha fatto allora sentire il tuo ordine;
“Stanotte,a mezzanotte,
bussa alla porta del mio palazzo,
il palazzo del re.
Il re in persona verrà ad aprire
la piccola porta dietro il suo palazzo.
Sì,sì,tu che giri strada per strada,
il re si è innamorato del tuo
corpo avvolto negli stracci ! ”
Ascoltando ho tremato,
è sopraggiunta poi la tristezza,
ho anche pensato che fosse un cattivo scherzo.
Ma sono partita, a mezzanotte.
camminando e fermandomi
ora piena di dubbio, ora di gioia,
sono giunta fino alla tua soglia.
O mio re, apri la porta!
Per mia fortuna il cielo si è coperto di nuvole.
E’ buio pesto dovunque.
Sdrucciolando sono arrivata.
Ho tenuto stretto a fatica sul cuore il limbo delle mie speranze.
Sono arrivata alla soglia.
O mio re apri la porta !
Oh,è cominciato a piovigginare.
Soffia anche il vento.
O mio re,
scocca il fulmine in cielo
e squarcia l’esercito delle nubi,
lampeggiando abbaglia I miei occhi
e mi fa intravedere serrate le porte.
Son chiuse,o mio re,le tue porte.
Apri quelle porte sbarrate!
Dove sei? Perché restano chiuse?
Qui alla tua soglia mi sembra di morir disperata!
e picchia sulla mia testa la pioggia.

Ma questa è la mia capanna,
una capanna di paglia.
E’ seduto qui il mio padrone,
il mio re, il re dei re.
come mai sei venuto in questa capanna?
Io ero tornata indietro, respinta ormai dalle tue porte immote.
Mi ha detto il re nell’abbraccio:
“Chi mi ama,
chi va alla mia porta
per vedermi in qualche modo,
se sono proprio quelli che amo anch’io,
o vado allor alle loro porte .
Le loro sono le mie porte.”

Da “POESIA MODERNA INDIANA”Guanda ed.1966- Testi e note a cura di Maria Gabriella Bruni


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