venerdì 8 febbraio 2019

L'ombra in Adonis. 5






VICINO ORIENTE

SIRIA

L’ombra in Adonis   

 Forse la leggerezza, segnalata dalle parole : vaganti nubi  e vento,
ci dice che non è di abbandono che si parla ma di lontananza. Un
 allontanamento, durante il quale il poeta diviene cosciente della
 bellezza di un amore vagabondo, forse di una sola notte, leggero,
 senza un punto di riferimento fisso e senza, dunque, i dubbi e i
 tormenti che potrebbero, in quel caso, raffreddarlo e inaridirlo.
 Una leggerezza accentuata appunto dall’ assenza dell’ombra,
che qui assume dunque valore negativo.

5.. ADONIS  

Adonis è lo pseudonimo di Ali Ahamd al-Said, scelto dallo stesso poeta
 per sottolineare la sua aspirazione al rinnovamento. Intellettuale musulmano.
 Poeta e traduttore, ha scritto numerosi saggi critici sulla poesia. Nasce a 
Qassabin, Siria, nel 1930. Frequenta l’università di Damasco, per poi
 trasferirsi a Beirut nel 1956. Fa parte del gruppo Tammuz a favore di una
 rinascita culturale araba attraverso la rilettura della tradizione in chiave
 non nazionalistica o religiosa, ma di apertura alla modernità. Nel 1957
 fonda, con il poeta libanese Yusuf al Hal, la rivista Shi’r (Poesia) e 
nel 1968, con altri intellettuali la rivista Pawaqif (Posizioni), dove 
vengono pubblicati sperimentazioni poetiche, esempi di poesia dialettale
 e traduzioni di opere poetiche contemporanee, a sollecitare la nascita 
di una poesia araba moderna. Ha discusso nei suoi scritti il problema
 del rapporto tra arabo classico e arabo dialettale, considerando il linguaggio 
un atto creativo e teorizzando, per il poeta, il ritorno alle origini delle
parole, alla loro primitiva magia. Sensibile agli influssi europei, la sua 
ispirazione personale si è fusa in modo originale con la tradizione araba,
 greca e biblica, mantenendo con l’innovazione una continuità con il passato.
 Censurato e perseguitato per le sue idee politiche, sceglie l’esilio e nel 1986
 si trasferisce in Francia. E’stato tradotto in molte lingue e più volte 
candidato al Premio Nobel per la letteratura.



Ho versato la tua notte nella mia e nel cammino
immerso nella disperazione mi allontanavo,
quasi certo: la cosa più splendida che mi coglie
è un amore vagante come le nubi sospinto
dal vento del luogo, a suo piacere senz’ombra
né stella né astronoma
che riarso vive nella steppa del dubbio
e nei suoi tormenti trasuda e raggela.

Da”326 poesie dal mondo per una storia d’amore”Onyx ed.- e.book.-
a cura di Maria Gabriella Bruni e Isabella Nicchiarelli



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