mercoledì 25 giugno 2014

Poeti russi del '900.B.Pasternàk.3





Dopo la pioggia

Dietro le finestre un pigia pigia,s’affolla il fogliame,
e il cielo caduto non è  raccolto dalle strade.
Ogni cosa s’è calmata. Ma che c’era prima!
Ora il discorso non è più quello ed è bonario.

All’inizio ogni cosa a rompicollo,alla rinfusa
irruppe nel recinto per dischiomare gli alberi,
e attraverso il parco calpestato, dall’ acquazzone alla grandine.
Poi dalle rimesse alla terrazza di travi.

Non potrai respirare lungamente questa forza densa.
E poiché al pioppo sono scoppiate le vene,
l’aria del giardino,come un infuso di soda,
frizza a mo’ di gazosa per l’amaro del pioppo.

Dai vetri dei balconi,come dalle anche e dalla schiena
di infreddolite bagnanti,rivoli di sudore.
Sfavilla congelato il cuneo delle fragole,
e i chicchi di grandine si stendono come sale da cucina.

Ecco un raggio,rotolando da una ragnatela,s’è nascosto
fra le ortiche,ma sembra che non per molto,
e non è lontano l’istante in cui il suo carboncino
divamperà nei cespugli,soffiando un arcobaleno.
                                                                        1915











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