martedì 17 giugno 2014

Poeti russi del '900.A.Achmatova.34


Vladimir Majakovskij






















MAJAKOVSKIJ  NEL  1913    

Non t’ho conosciuto al culmine della tua gloria,
ricordo solo la tua alba burrascosa,
ma forse oggi ho diritto
di ricordare un giorno di quegli anni.

S’irrobustiva il suono dei tuoi versi,
le nuove voci germogliavano;
le giovani mani non restavano oziose,*
alzavi minacciose impalcature.*

tutto ciò che toccavi,mutava,
appariva diverso da prima,
tutto ciò che assalivi,crollava,
una condanna fremeva in ogni parola

Solitario e spesso scontento,
spronavi,impaziente la sorte.
Sapevi che presto saresti uscito,allegro
e libero sul campo della tua lotta suprema.

E il crescente fragore della marea *
si udiva,mentre leggevi per noi:
la pioggia storceva gli occhi,rabbiosa:
tu sfidavi alla disputa furente la città.

Il nome mai udito
piombò
come una folgore dentro l’afosa sala *
per squillare oggi,custodito dalla patria,
come segnale di battaglia.

Da :”La Canna”,1934-40.

 
Vladimir Majakovskij col suo cane






Vladimir Majakovskij e la sua inseparabile sigaretta







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