mercoledì 26 marzo 2014

Poesia boliviana contemporanea.P.Shimose.1.


Pedro Shimose




















TERRE D'ESILIO
Sulla poesia di Pedro Shimose
di Alessio Brandolini




Pedro Shimose è nato in Bolivia nel 1940,  nella parte amazzonica del tormentato paese sudamericano. Figlio di emigranti giapponesi arrivati in Bolivia attraverso il Perù. Si trasferisce a La Paz per proseguire gli studi letterari all'università per poi, grazie a una borsa di studio, laurearsi a Madrid. Tornato a vivere a La Paz si dedica al giornalismo e all'insegnamento universitario ma nel 1971, a seguito del colpo di stato del colonnello Banzer, è costretto a lasciare il paese per stabilirsi di nuovo a Madrid, dove tutt'ora vive, ma conservando in modo tenace i legami con la propria terra d'origine.
L'esordio in poesia di Shimose avvenne a poco più di vent'anni, nel 1961, con Triludio en el exilio. Dopo un decennio, nel 1972, la sua quarta raccolta poetica Quiero escribir, pero me sale espuma ne decreta il successo, per via anche del prestigioso Premio "Casa de las Américas", e Pedro Shimose comincia a essere conosciuto e tradotto anche all'estero.

Il tema delle terre distanti e quello dell'esilio sono, nel loro intrecciarsi, il filo conduttore della vasta opera poetica del poeta boliviano, una specie d'assillo che porta Shimose a legarsi esplicitamente nelle sue raccolte poetiche a poeti e scrittori che hanno vissuto e sofferto esperienze simili alla sua.
"Quiero escribir, pero me sale espuma" è, infatti, un verso di una famosa poesia di César Vallejo ("Intensidad y altura",(*) in Poemas humanos), anche lui esule in Europa (Francia e Spagna). La vita di Vallejo - senza alcun dubbio uno dei più grandi poeti del XX secolo (nato in un villaggio andino del Perù nel 1892) - fu segnata duramente dalle avversità: povero, meticcio e marxista fugge dal suo paese nel 1923 per raggiungere l'Europa, dove rimase fino alla morte avvenuta a Parigi nel 1938. E in Europa scrisse il suo capolavoro, i Poemi umani pubblicato postumo nel 1939.

In Quiero escribir, pero me sale espuma Shimose si collega alla poesia di Vallejo non solo nel titolo, ma nella stessa identità di poeta ispanoamericano esiliato in Europa e nella passione sociale che anima la sua scrittura. Altri accostamenti si possono fare tra i due poeti: lo sguardo sulle cose dal basso, per esempio, umile eppure orgoglioso delle proprie convinzioni politiche; l'asciuttezza dei versi; il tono antiretorico; le continue, assillanti domande; la ricerca dell'altro nella solitudine; il viaggio, il naufragio, la strada:
Perché suoni il tamburo, ragazzo?
Perché spezzi il germoglio della sera?
Sulla strada cammina la tua solitudine,
si nasconde nel silenzio.
(Shimose, Querio escribir...)
E ancora:
Dov'è la tua libertà?
Sono forse tue queste montagne?
Perché quest'esilio, il mare e le distanze?
(Shimose, Querio escribir...)



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