La poesia australiana di oggi,come del resto il teatro e cinema di quel paese rappresenta una delle più interessanti realtà culturali di quel lontano paese,da noi ancora così poco conosciuti.Già alla fine degli anni sessanta sembra essersi emancipata dalla tradizionale soggezione alla Gran Bretagna che rendeva la sua produzione asai poco originale,per non direscolorita o addirittura scialba e haa fatto registrare una straordinaria fertilità poetica e la presenza diautori e testi di indubbia originalità che hanno contribuito a tracciare la nuova identità in cui le battaglie universitarie sessantottine,l'esperienza femminista,la drammatica esperienza del Vietnam,sono state le componenti di quel motore propulsivo che ha consentito di mettere al centro dell'attenzione la questione ormai aperta delle diversità culturali esistenti nel paese,di mettere a fuoco le ineguaglianze e la violenza razziale,troppo a lungo velata da una facciata apparente mente dignitosa e perbene,in realtà rivelatasi semplicemente provinciale e supina.
Risultato a cui hanno contribuito inoltre le massicce e frequenti immigrazioni da paesi europei che hanno cambiato la geografia etnica e umana di quella che era stata l' ex colonia britannica del diverso e compatto mondo anglosassone che caratterizzava l'etnia australiana sino ai primi del '900.
Cercherò quindi di rappresentare questa nuova realtà poliedrica,a partire dalla produzione orale dei canti rituali della cultura indigena fino a quella dei poeti più giovani che ci introducono nel mondo dei mass media,della pubblicità,delle luci al neon e delle canzoni pop,nonchè quello contaminato dalla civiltà delle immagini ,passando attraverso le numerose voci femminili e femministe che tutti in coro permettono di costruire un'identità indipendente e molto interessante nel quadro molteplice delle culture di lingua inglese.
(continua)
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