338 .Louise Erdrich.
Riserva di Turtle Mountain.
Per Pat Gourneau, mio nonno
L'airone disegna una croce
volando basso sopra la palude.
Il suo cuore ò una vecchia bussola
che indica le quattro direzioni.
Trascina il mondo,
il mondo che diviene.
Il mio viso emerge nel verde
specchio smussato sopra il lavabo.
L'impronta della mia mano ella spessa polvere nera
sulla tapparella della mia camera.
Casa che potrei bere come fuoco esile
che mi raccoglie
come piombo nelle vene
armatura del cuore ,il caffè macchia.
Nella polvere della doppia malvarosa
Theresa,,un'unica fragile fiamma che mangia vento.
Una sottile candela
che crepita tra erba secca..
Salendo alte sale a pioli
che s'incamminano verso l'orlo dell'oscurità.
A cavallo di un grillo azzurro
tra il tumulto dell'alba che avanza.
All'imbrunire il gufo grigio attraversa il tetto
affilando gli artigli sulle scandole.
Il nonno si appoggia sulla schiena
tra cucchiaiate di minestra in scatola
e ripete a se stesso una parola
che appartiene ad un mondo
da tutti scordato.
Il giorno non si è ancora alzato
quando dalle paludi la grande salamandra
striscia goffa tra neve ,sale, fuoco
per stare con lui getta l'ascia
ella sua testa attraverso la porta della casa di tre stanze
e mangia le rose blu della carta che si stacca dalle pareti
Lo zio Ray ,ubriaco sa tre giorni
dietro la finestra dai vetri scheggiati
della nuova baracca del governo,
si avvolge in tende smesse ,e sogna che la strana
bestia avvistata vicino a Cannonball, Nord Dakota ,
si acquatti gemendo alla porta a puntare il suo corpo Il catenaccio
è il piccolo gancio con occhiello.
della religione. Venti suore
cadono dalle nuvole per deporre i loro deretani
sulla cerniera di metallo. Certamente
questo sarebbe da diventare miracoloso quasi dappertutto.
ma qui alle Turtle Mountains
non è che una cosa ordinaria
Raymond si sveglia ,
ma non può scrollarsele di dosso .Guarda in su
nei tunnel scuri delle loro maniche
e nelle ascelle di ghiaccio,
c'è il paradiso ?Conta le punte
dei loro peli come stelle..
Si accendono e si spengono uno ad uno
e Theresa appare
vestita dei bei capelli
che ha lavato per tutto il giorno. Profuma
,come un campo di fieno, inondante polline
di betulla.
I capelli le scivolano sulle spalle
come un tramonto da cartolina.
Tutti i ragazzi stanotte ,stuzzicati dalle parti basse,
cercheranno di abbordarla al Blazer* ,,al Tomahawk*
al White Roach Bar* dove ognuno
si lascerà andare
a balli sfrenati, dimenandosi con tutto qiello che c'ha,*
mentre la grancassa del'"Holy Greaseballs*
accende uno scoppio
di eccitazione tra il fumo,
Il nonno si curva sul bingo.
La piccola fortuna per cui il suo cuore batte all'impazzata
è nascosta nei lerci numeri danzanti.
Le palline da ping pong affiorano tra luci colorate
fugaci come passeri.
Dio è nella destrezza di mani della donna.
Si mette in cammino da Saint Ann, zoppo e folle
come la strolaga che chiama i suoi piccoli
dall'altra parte del lago
col suo rotto grido di furbesca risata.
Facendo l'autostop verso casa dall'oratorio, se lui canta,
è un alto ,stridulo lamento
che attraversa tagliente la spina
di "Ira viene per Ultimo*,al volante.
Irrigidito alle corde del collo,
contratto allo stomaco
dagli spiriti delle pietre che costeggiano
la strada e gli parlano
soltanto nel loro antico accordo.
Ira sa che il vecchio è pazzo.
lo scarica al bivio che sale
sopra le stelle e i crani di bianche gru.
E tra la soffice esplosione di stiance
e il disperdersi di semi su acqua ferma,
cammina il nonno per tutto il tempo che ha nelle sue mani
ingrossate fino ad essere la copia contorta
dei cunicoli della talpa e del tasso,
diventate mancanza
di uccelli nel nido.
Mani di terra,, di quest'argilla
di cui anch'io sono fatta.
*dimenandosi con tutto quello che c'ha :qui la Endrich usa di proposito un linguaggio popolare.
*Holy Greaseballs :nomignolo che indica sudamericani e indiani con capelli impomatati.
*Ira viene per ultimo :soprannome indiano per colui che guida l'auto.
*Blazer:Fuoristrada,
*Tomahawk:ascia di guerra
* White Roach Bar::letteralmente !scarafaggio bianco e anche mozzicone di marijuana.
Louise Erdrich (Turtle Mountain Chippewa,1954)E' una delle più note autrici indianeamericane. La sua prima raccolta di poesie, Jacklight, fu pubblicata nel 1984 e nello stesso anno il romano ,Love Medicine, vinse quattro prestigiose premi della critica americana destinati alla narrativa. Successivamente tutti gli altri, The Beet Queen(!986), Track(1988),The Crown of Columbus(1991,scritto in collaborazione col marito ,Michael Dorris),apparsi con sorprendente regolarità, hanno sempre ricevuto ottime recensioni e successi di pubblico. Recentemente ha pubblicato un secondo volume di poesie Baptism of desire(1989 ) ed ha ultimato il suo quinto romanzo The Bingo Palace(1994) .Nonostante che soltanto in The Crown of Columbus .compaia il nome di entrambi come autori ,sia la Erdrich che Dorris considerano la produzione che viene pubblicata sotto il nome dell'uno o dell'altro sempre come frutto comune.
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