mercoledì 29 giugno 2022

338 .Louise Erdrich.Riserva di Turtle Mountain


338 .Louise Erdrich.

                                  Riserva di Turtle Mountain.

                                                                         Per Pat  Gourneau, mio nonno

L'airone disegna una croce

volando basso sopra la palude.

Il suo cuore ò una vecchia  bussola

che indica le quattro direzioni.

Trascina il mondo,

il mondo che  diviene.

 

Il  mio viso emerge nel verde

specchio smussato sopra il lavabo.

L'impronta della mia mano ella spessa  polvere nera 

sulla tapparella della mia camera.

Casa che potrei bere come fuoco esile

che mi raccoglie

come piombo nelle vene

armatura del cuore ,il caffè macchia.


Nella polvere della doppia malvarosa

Theresa,,un'unica fragile fiamma che mangia vento.

Una sottile candela

 che crepita tra erba secca..

Salendo alte sale a pioli

che s'incamminano verso  l'orlo dell'oscurità.

A cavallo di un grillo azzurro

tra il tumulto dell'alba che avanza.


All'imbrunire il gufo grigio attraversa il tetto

affilando gli artigli sulle scandole.

Il nonno si appoggia sulla schiena

tra cucchiaiate di minestra in scatola

e ripete a se stesso una parola

che appartiene ad un mondo

da tutti scordato.


Il giorno non si è ancora alzato 

quando dalle paludi la grande salamandra

striscia goffa tra neve ,sale, fuoco

per stare con lui getta l'ascia 

ella sua testa  attraverso la porta della casa di tre stanze

e mangia le rose blu della carta che si stacca dalle pareti


Lo zio Ray ,ubriaco sa tre giorni

dietro la finestra dai vetri scheggiati

della nuova baracca del governo,

si avvolge in tende smesse ,e sogna che la strana 

bestia  avvistata vicino a  Cannonball, Nord Dakota ,

si acquatti gemendo  alla porta a  puntare  il suo corpo Il catenaccio 

è il piccolo gancio con occhiello.


della religione. Venti suore 

cadono dalle nuvole per deporre i loro deretani

sulla cerniera di metallo. Certamente

questo sarebbe  da diventare miracoloso quasi dappertutto.


ma qui alle Turtle Mountains

non è che una cosa ordinaria

Raymond si sveglia ,

ma non  può scrollarsele di dosso .Guarda in su 

nei tunnel scuri delle loro maniche

e nelle ascelle di ghiaccio,

c'è il paradiso ?Conta le punte

dei loro peli come stelle..


Si accendono e si spengono  uno ad uno

e Theresa appare

vestita dei bei capelli

che ha lavato per tutto il giorno. Profuma

,come un campo di fieno, inondante polline

di betulla.

I capelli le scivolano sulle spalle 

come un tramonto da cartolina.


Tutti i ragazzi stanotte ,stuzzicati dalle parti basse,

cercheranno di abbordarla  al  Blazer* ,,al Tomahawk* 

al White Roach Bar* dove ognuno

 si lascerà andare

 a balli sfrenati, dimenandosi con tutto qiello che c'ha,*

mentre la grancassa del'"Holy Greaseballs*

accende uno scoppio

di eccitazione tra il fumo,


Il nonno si curva sul bingo.

La piccola fortuna per cui il suo cuore batte all'impazzata 

è nascosta nei lerci numeri danzanti.

Le palline da ping pong affiorano tra luci colorate

fugaci come passeri.

Dio è nella destrezza di mani della donna.


Si mette in cammino da Saint Ann, zoppo e folle

come la strolaga che chiama i suoi piccoli

dall'altra parte del lago

col suo rotto grido di furbesca risata.

Facendo l'autostop verso casa dall'oratorio, se lui canta,

è un alto ,stridulo lamento

che attraversa tagliente la spina

di "Ira viene per Ultimo*,al volante.


Irrigidito alle corde del collo,

contratto allo stomaco

dagli spiriti delle pietre che costeggiano

la strada e gli parlano

soltanto nel loro antico accordo.

Ira sa che il vecchio è pazzo.

lo scarica al bivio che sale

sopra le stelle  e i crani di bianche gru.


E tra la soffice esplosione di stiance

e il disperdersi di semi su acqua ferma,

cammina il nonno per tutto il tempo che ha nelle sue mani

ingrossate fino ad essere la copia contorta

 dei cunicoli della talpa e del tasso,

diventate mancanza

di uccelli nel nido.

Mani di terra,, di quest'argilla

di cui anch'io sono fatta.

 

*dimenandosi con tutto quello che c'ha :qui la Endrich usa di proposito un linguaggio popolare.

*Holy Greaseballs :nomignolo che indica sudamericani e indiani con capelli impomatati.

*Ira viene per ultimo :soprannome indiano per colui che guida l'auto.

*Blazer:Fuoristrada,

*Tomahawk:ascia di guerra

* White Roach Bar::letteralmente !scarafaggio bianco e anche mozzicone di marijuana.


 

Louise Erdrich (Turtle  Mountain Chippewa,1954)E' una delle più note autrici indianeamericane. La sua prima raccolta di poesie, Jacklight, fu pubblicata  nel 1984 e nello stesso anno il romano ,Love Medicine, vinse quattro  prestigiose premi della critica americana destinati alla narrativa. Successivamente tutti gli altri, The Beet  Queen(!986), Track(1988),The Crown of Columbus(1991,scritto in collaborazione col marito ,Michael Dorris),apparsi con sorprendente regolarità, hanno sempre ricevuto ottime recensioni e successi di pubblico. Recentemente ha pubblicato un secondo volume di poesie Baptism of desire(1989 ) ed ha ultimato  il suo quinto romanzo The Bingo Palace(1994) .Nonostante che  soltanto in The Crown of Columbus .compaia il nome di entrambi come autori ,sia la Erdrich che Dorris  considerano la produzione che viene pubblicata sotto il nome dell'uno o dell'altro sempre come frutto comune.                                                                                                                                                               

Nessun commento:

Posta un commento