335.Anita Endresse:
Riassumendo vite passate mentre si dà fuoco alle foglie.
L'aria è un albero del fumo, il vento
il canto dei rami che bruciano
entrando in un breve sonno .Rrespiro gli atomi
di foglia gialla e briciole di sole
finché torno a grattare licheni
dal nido delle rocce ,i miei vecchi occhi lattiginosi
come quarzo. .So il nome di sette venti
e di sette colori e di erbe che risanano
e vedo gli stormi di uccelli di cristallo
che rammendano il cielo dove si squarcia ogni mattino,
Ma io sono vecchia. Senza tribù. La mia pelle infrange
il giuramento che mi ha fatto ,lasciandomi incompiuta.
Vedo palme di fumo in aria
e tassi che scavano sotto il mio canto
finché divento un ragazzo
che cavalca la giumenta rossa nella mandria do mio padre,
seguendo la nebbia al largo della costa.
Vicino, l'isola sacra è un'anca nera
sul mare .Là sacerdotesse
come ragazzi dagli occhi scuri.
Ricordo solo il fumo che sibilava
come una donna e la sua lingua saettante
che lei chiamava fuoco e il viso di mio padre
lontano che gridava nella criniera della cavalla
finché diventai una donna ,splendida nei veli,
che agitava la mano scura al pescatore
che mai ritorna ,i miei polmoni diventano fumo,
le mie ossa conchiglie luminose ,la mia voce in nessun luogo
come il vento .Poi sono bionda, inginocchiata
nei campi che solo gli uomini coltivano, ,sfrego
la tomba della mia neonata che il padre
non ha voluto portare nella nostra terra
e il mio seno si spenge in cenere,
il latte stillante nella terra dove la nebbia
s'alza a succhiare con le sue bocche ed io mando lamenti funebri
credendo slo nelle mani a corna della morte.
Eppure , sono rinata per sentire l'odore dell'amara
cprdite dei fucili mentre le pallottole bruciano l'aria
in piccoli vessilli di resistenza.
E' l'ultima pallottola che circoscrive
il mio nome alla terra ed il cielo
prende la mia fede sulle sue labbra er innalzare lodi.
Vicino, il fumo volteggia sulle baracche
cantando sarahabrahamrebecca.*
Finché, ecco ,sono qui a far fuoco
alle foglie e la mia vita di donna
è piena di gioie quotidiane ;
l'erba riempie l'aria di semi
con benedizioni verdi ,mio marito
mi riempie la stanza di rose rosse,
e il mio figlio è il mio unico gioiello,
ed io arrivo ad essere amata, amata
eppure non basta.
* sarahabrahamrebecca.::riferimento all'olocausto come se le persone a cui appartenevano i nomi di "Sarah","Abraham","Rebecca",uscissero dai camini dei forni crematori in una scia di funo(Ancora dalla lettera dell'autice alla traduttrice italiana del 15 febbr. del 1995.
Anita Endresse.(Yaqui,1952),nata a Long Beach in California ,oltre ad essere scrittrice, si dedica anche alla pittura e suoi acquarelli sono apparsi in molte pubblicazioni d'arte. E' autrice di The North People e Burning in the Fields e di un romanzo per bambini The Mountain and the Guardian Spirit,pubblicato nel 1986.La sua ultima raccolta di poesie,at the helm at twilight(1992),ha vinto il Weyerhause/Bumhershoot Award come miglior volume di poesie pubblicato da una casa editrice del nord-ovest.
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