339 Louise Erdrich:
La povera Clara.
Aprile era il mese più denso di nascite.
Notammo, facendo il conto all'indietro che la fiera della contea
si tenne giusto nove mesi fa sulle spianate vicino al fiume,
un piatto meandro circondato da olmi.
I grossi rami frantumati sparsi tutt'intorno
e o cespugli che affioravano per coprire ogni peccato
là, oltre le stalle, divennero recinti per l'accoppiamento
dove Clare andava seguendo gli uomini del luna park.
Una ragazza in carne, grossa di fianchi ,con spenti
occhi azzurri senza ciglia e panna cagliata per pelle, si eccitava per ogni cosa.
Non era cattiva, solo ottusa, e troppo avida
del tocco di un uomo perché era senza padre.
Di notte,la madre inchiodava la porta,
ma Clare aveva nascosto una corda e si calava giù dalla gronda
e là incontrava gli uomini,come qualcuno di noi pensa.
perché ogni notte per tutto il tempo che durò la fiera
si scatenò sulla ruota, la giostra delle tazze
la ruota volante ,il missile, la piovra
e vestita di piume rosa e arancio vinse ai dadi
finché non rimase neanche un briciolo di dubbio
su come pagava ,tra i rami intrecciati
dove l'erba cresceva troppo alta e in inverno
si appiattiva come capelli sotto tonnellate di neve.
La madre di Clare era una donna dura ,astuta e robusta
impagliava orsi con imbottitura di ferro
e li vendeva nel negozio di sarta
a cui badava dal suo portico a vetri.
Povera Clare, si cucì un camicione ,lo indossò
e all'ultimo mese tutti ne parlavano,
poi si sgonfiò lentamente così entro la fine dell'estate
sparì ognisegno e sparì pure il bambino.
E mai è venuto fuori, tanto che il villaggio mi sembra
diverso e il segreto resiste.
Ogni strada è un nascondiglio con cespugli, fogne,
mucchi di rifiuti,scoli,ceppi cavi e sassi.
La madre è muta e impaglia i giocattoli con rabbia..
I polizziotti e le assistenti sociali roempiono risme
di moduli in triplice copia a interlinea uni.
La povera Clare sbatte le ciglia imperlate e resiste
ad ogni documento in silenzio La sua creatura è cenere,
trascinata a valle dal fiume, deposta in una mangiatoia piena di radici,
secca come frumento in un lungo e dritto frangivento
che sboccia di bianco, anno dopo anno. .
E non c'è rimedio a questo ,ma ho sognato
che la seguivo verso i grandi relitti sradicati
e là, nelle massicce spirali di fangose radici morte,
salvavo il bambino e seppellivo Clare ,così ora,
quando arriva il fiume ad allagare tutto il parco,
il bambino mi viene incontro incespicando su piedi d'argento.
Mi sono alzata ,sono andata fuori, ho cercato
nel cortile, nelle vasche roventi, tra neri grovigli spinosi,
Ho sentito il suo belato alti e fievole ed ho strisciato
tra le fondamenta crepate della nostra casa,
chiamandolo col gemito di un cane o di una pecora impaurita,
finché mi sono svegliata ed ho temuto d'essere andata fuori di testa.
nessuno ,e il pianto sempre fievole
come aria attraverso un setaccio.
**Si tenne giusto nove mesi fa:Anche qui la Endrich usa di proposito un linguaggio popolare
*Il suo belato:aancora una volta la Endrich usa di proposito un linguaggio popolare
Louise Erdrich (Turtle Mountain Chippewa,1954)E' una delle più note autrici indiane americane. La sua prima raccolta di poesie, Jacklight, fu pubblicata nel 1984 e nello stesso anno il romano ,Love Medicine, vinse quattro prestigiose premi della critica americana destinati alla narrativa. Successivamente tutti gli altri, The Beet Queen(!986), Track(1988),The Crown of Columbus(1991,scritto in collaborazione col marito ,Michael Dorris),apparsi con sorprendente regolarità, hanno sempre ricevuto ottime recensioni e successi di pubblico. Recentemente ha pubblicato un secondo volume di poesie Baptism of desire(1989 ) ed ha ultimato il suo quinto romanzo The Bingo Palace(1994) .Nonostante che soltanto in The Crown of Columbus .compaia il nome di entrambi come autori ,sia la Erdrich che Dorris considerano la produzione che viene pubblicata sotto il nome dell'uno o dell'altro sempre come frutto comune.