Francesca Yvonne Caroutch |
Nei
suoi testi il linguaggio è ugualmente ricco di immagini forti, sensuali,
appassionate, ma non ha più la semplicità solare e generosa di Marcelle Delpastre,
anzi, a tratti, si fa
drammatico, aggressivo e febbrile quasi
a meglio esprimere l’urgenza del desiderio...
L’indecenza di
contemplare il tuo sonno
Sotto i resinosi
inebetiti di felicità
Tu mi avvolgi come un velo
di calore
Voluttà dell’assenza
straziante
Febbre d’incontro
Negli aromi della
passione
Divorarci l’un l’altro
come quarti di luna
sotto il grande
artificiere in trance
*°*°*
Desiderio cieco che urta nelle tenebre
Depositi del destino
oscuro
Che voga verso gli
spazi sempre più vergini dei cieli
I fichi cantano
malgrado lo scorpione
nel cuore
Tutti gli uomini amati
non ne fanno che uno
nell’etere che brucia
Non resta che una
bocca
che è in comunione con
i frutti sacri della terra
Che urla all’interno
che tace
che bacia l’impronta
dei tuoi passi sulla sabbia
[1]Francesca Yvonne Caroutch nasce a
Parigi nel 1937; saggista,studiosa di simboli alchemici,soprattutto del
liocorno,convertita al buddismo , diventa famosa per un libro, “Soifs”,
pubblicato quando era ancora al liceo. Lesse, per caso, in una traduzione, una
delle poche allora apparse, l’inizio della “Notte”(Dino Campana), dove si parla
della Place d’Italie, a Parigi, con i carrozzoni dei Boéhmiens. La nonna di
Francesca era una di loro, possedeva una casa sulle ruote, frequentava Place
d’Italie, forse negli anni descritti dal
poeta di Marradi. Ecco che allora Francesca impara l’italiano, legge, si
documenta e si mette, con amore infinito, a tradurre Campana. Il lavoro, duro e
lungo , è pronto per la pubblicazione. Ne parlano i giornali, dando per
imminente l’uscita del libro. L’articolo di André Laude, pubblicato su Le Magazine Littéraire, Paris, nel
1969, viene ripreso da un anonimo estensore del Corriere della Sera, con il
titolo “Campana rintocca in Francia”, dando anche da noi la notizia dell’imminente
pubblicazione della prima traduzione francese di Campana che,tuttavia,non sarà
mai pubblicata. È traduttrice oltre che di Dino Campana anche di Giuseppe
Ungaretti.
[2] Francesca Yvonne Caroutch :Tu,mio
sosia nell’arte d’amare,da “Clameurs nomades”-Editions du Cygne.In “Couleurs
Femmes “,Le Castor Astral/Le Nouvel Athanor,Paris,2010.Trad di M.G.
Bruni.
Sta per riprendere la pubblicazione
RispondiEliminadella scia di canti di Rabindranath Tagore
tratti da molte delle sue numerose raccolte.
Spero vi facciano piacere.
Buona lettura!