giovedì 21 maggio 2015

13.Ritorna la scia di canti.Tagore.

Sei solo un’immagine,
e non vera
come quelle stelle
e questa polvere
che fremono
d’un brivido vitale?
Mentre tu sei
immensamente lontana,
nella tua calma,
forma dipinta.
Un tempo camminavi
con me, caldo era
il tuo respiro,
il tuo corpo
cantava la vita.
Il mio mondo parlava
con la tua voce
e mi toccò il cuore
con il tuo viso.
Ti sei fermata all’improvviso nel
tuo cammino,
all’ombra dell’Eterno,
io ho continuato solo.
La vita ride come
un bimbo,
scuotendo nella corsa
il suo sonaglio di morte
mi chiama, e io seguo l’invisibile;
ma tu sei là,
dove ti sei fermata,
dietro quella polvere
e quelle stelle,
e sei solo un’immagine.
No, non può essere.
Se il movimento
della vita
si fosse concluso
per sempre con te,
fermerebbe il fiume
nella sua corrente,
e il procedere del giorno
nel suo ritmo di colori.
Se il luminoso tramonto
dei tuoi capelli
fosse sparito nel buio
della disperazione,
l’ombra estiva della
foresta morirebbe con
i suoi sogni.
Può essere vero che
t’ho dimenticato?
Disattenti proseguiamo,
dimenticando
fiori della siepe che
fiancheggia la strada.
Tuttavia essi profumano,
incoscienti della nostra dimenticanza,
riempiendola di musica.
Tu sei partita da
questo mio mondo
per prenderti lo spazio
alle radici della mia
vita, perciò quest’oblio
è una memoria sparita
nella sua profondità.
Non sei più davanti
ai miei canti
ma una cosa sola
con essi.
Sei venuta con la prima luce dell’alba,
t’ho preso con l’ultimo
raggio di sole
del tramonto.
Da allora sempre
ti trovo
attraversando il buio.
No, tu non sei solo un’immagine!
- da Dono d’amore -

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