Borìs Pasternàk |
Febbraio
Febbraio. Prender
l’inchiostro e piangere!
scrivere di febbraio a singhiozzi,
finché il tempo piovoso scrosciante
brucia come una fosca primavera.
Prendere una carrozza. Per sei soldi
fra scampanio e stridere di ruote
recarsi là dove la pioggia torrenziale
strepita più che lacrime e inchiostro.
Dove,come pere incenerite,
dagli alberi mille cornacchie
cadranno nelle pozze rovesciando
una secca mestizia sul fondo degli occhi.
Nereggiano di sotto gli spazi disgelati,
e il vento è solcato dai gridi,
e quanto più a caso,tanto più esattamente
si compongono i versi a singhiozzi.
1912
Nessun commento:
Posta un commento