Ecco tu entri nel betulleto ...
Mughetti
Afa sin dal mattino. Ma tu scosta
i cespugli, e d’un
colpo il meriggio pesante
con tutta la sua massa rovinerà alle tue spalle,
schiantandosi sotto il diamante.
crollerà con gli spigoli e coi raggi,
con faccette di tremuli barbagli,
come una cassa di vetro deposta
per terra da una spalla sudata.
coprendosi d’una tettoia di tenebre,
qui la bianchezza si annerisce di carbone.
Con una novità che non ha pari
la primavera è qui fiabesca come Ùglič.
La strage spietata dell’afa
qui non penetrerà dal margine del bosco.
Ed ecco tu entri nel betulleto,
voi vi guardate l’un l’altra.
Ma tu sei già preavvisato.
Qualcuno vi osserva dal basso:
l’umido burrone d’una pioggia secca
di rugiadosi mughetti è tempestato.
Esso si distacca e si solleva,
sospeso in grappoli di goccine,
a un dito,a due da una foglia
a un dito e mezzo dal rizoma.
Frusciando sommesse a mo’ di broccato,
come pelle di daino aderiscono le sue pannocchie.
tutta insieme l’oscurità del boschetto
le disgiunge per farsene dei guanti.
1927
L ’umido burrone d’una pioggia secca di rugiadosi mughetti è tempestato...