I poeti
israeliani contemporanei rivelano nei loro testi un profondo coinvolgimento
emotivo con la storia,la politica,la cultura nazionale del popolo ebraico. La
loro produzione non aspira a immergersi nella parola fino a restarne sommersa.
Ambisce piuttosto a scegliere parole che mostrino lo spessore delle cose,con
una ricerca costante di adesione a tutte le pieghe dei toni,dei timbri,del
lessico e del ritmo del parlato. E si capisce perché. Con duemila e più
anni di vita letteraria della lingua
ebraica,il poeta israeliano oggi non può aspirare che a un’immersione
liberatoria nella lingua della quotidianità. Questo non vuol dire, però ,che la discontinuità sia totale. Un
legame con quella tradizione plurimillenaria
permane. Se infatti il poeta israeliano oggi spesso tende a parlare di trascendenza
vuota,quando parla di Dio,ha
tuttavia conservato il gusto dell’allusione biblica come tratto evidente dello
stile ,comune alla poesia contemporanea come a quella medioevale -liturgica e
secolare – ,dove era consueto quello stile a intarsio, quella pratica
dell’intertesto che costituisce un’arte raffinata della citazione tanto cara a
moderni maestri come Eliot e Pound.
Ecco un esempio di Yehuda
Amichai[1],dove
affianca materiali dell’oggi ,quali sentimenti e desideri ,alla citazione
biblica,imprimendo al verso una tensione critica e un certo qual effetto di
ironico disincanto.
Amarti,così voglio che tu mi ami.
Ciò che nella
bibbia fu malaugurio di triste fine,per noi è amore.
“Ma dunque fu
sbranato”gridò Giacobbe quando gli portarono
La tunica del
figlio Giuseppe lacera,grondante di sangue
“Una bestia feroce
l’ha divorato” e tutto per amore,per amore!
Quasi a equilibrare la presenza intrusiva e ossessiva della morte per via bellica e politica nella vita d’ogni giorno,il poeta israeliano parla molto anche di eros,il “dio straniero”cui anche la Bibbia dedicava “Il Cantico dei Cantici”.E il canto della sfera più intima degli affetti gode anche in Israele di vasta diffusione. Molti testi di maestri - come Amichai e Guri – sono stati musicati per diventare canti estremamente popolari. Non si tratta di momenti di disimpegno o del risultato di un processo di spoliticizzazione in atto. Tutt’altro. In forme molto individualizzate,dalle sfere molto personali ed intime, affiora uno spirito critico,una netta,spesso violenta opposizione alle scelte della politica nazionale.
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[1] Yehuda Amichai,pseudonimo di
Ludwig Pfeuffer,nasce a Würzburg,Germania, nel 1921 e muore
a Gerusalemme nel 2000. Padre della produzione antiretorica avviata fin dagli
anni ‘50 , promotore del riassetto sliricizzante della poesia israeliana
contemporanea.
[2]Yehuda Amichai ,Come l’uccello
dei cieli...in“ Poeti Israeliani “.A cura di Ariel Rathaus . Einaudi
ed.2007.
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