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| Fay Zwicky |
Nata a Melbourne nel 1933,risiede ora a Perth.Pianista di talento,docente universitaria,poetessa e critica letteraria,è un'artista poliedrica..
Figlia di ebrei,ha la piena consapevolezza di appartenere a una minoranza etnica e trova il coraggio di affrontare i problemi morali e religiosi della sua gente.Gran parte dei suoi versi rievoca la religione dei suoi antenati,fatta di paure apocalittiche,di speranze messianiche di cui la sua coscienza ha memoria.
Il suo linguaggio è sincopato,dissonante,deliberatamente pieno di arcaismi e ambiguità.Poesia non facile,di forti tensioni mentali,anche quando affronta,ad esempio,il tema dell'infelicità della donna moderna.
Sogni
Poiché dormiva male,si svegliava con rabbia
per volersi rifare della perdita.Perdita di che cosa?
Non ne era sicuro.Alla sua età
(a stento amore forse uno spasimo).
Una stretta fitta al cuore - Nient'altro -
assicurava se stesso,respirando da solo nel
buio.Perché allora vigilava la porta
come se qualcuno fosse venuto e poi andato via?
Misteriosa ferita,ammalato t,uttavia mai
ammalato abbastanza,sembrerebbe(per una volta)
che lei non fosse mai esistita.Alla luce
del giorno vide una ragazza allontanarsi
nella pioggia,un profilo sfuggevole,un polso
che si girava,una testa che si reclinava.
Non esisteva,non era mai esistita.Apprese
a dimenticare,iniziò a dimenticare.
Tornò a dormire.In modo quieto e misterioso, morto
al mondo,respirando piano.Tuttavia sognando all'improvviso,
sveglio a se stesso nell'oscurità del letto,da qualche parte
in un corridoio senza fine,iniziò a urlare.
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