POESIA GIAPPONESE CONTEMPORANEA.
Diverse e interessanti le novità nell’ambiente
letterario giapponese,in particolare a proposito di poesia. Alcune riguardano
questioni legate strettamente alla lingua, altre sono invece connesse con
l’esplorazione di ambiti artistici, contaminazioni e sperimentazioni in cui si
misura o con cui intende misurarsi la poesia. Vi è infine la sperimentazione
interna alla scrittura poetica che fornisce molte prove di sicuro interesse.
Poiché riviste letterarie collegate solitamente con associazioni di poeti,
svolgono una particolare funzione per la diffusione dei testi,la poesia
tradizionale in particolare ne è particolarmente sostenuta,ma se ne avvantaggia
anche quella di tipo occidentale. Tuttavia, anche in relazione alla concezione
Zen che ha permeato per secoli la ricerca poetico -filosofica di tanti artisti,
bisogna sottolineare che l’attenzione spesso si sofferma più sulla singola
composizione che non su opere più complesse. Naturalmente salvo qualche eccezione.
Dunque per capire i fermenti che percorrono la cultura letteraria del Giappone,bisogna
tener conto di queste peculiarità, accennando inoltre alle origini e alle
ragioni, talvolta lontane, del vivace dibattito in corso.
Tutto è cambiato con la pubblicazione nel 1980, in
epoca ‘New Age’, del libro Anniversario
dell’insalata di Tawara Machi, in cui la poetessa, ha presentato i suoi tanka in lingua parlata, riscuotendo
grande successo e vendendo più di tre milioni di copie.
Con la diffusione dell’uso della lingua parlata nel tanka (poesia breve, rispetto al choka, poesia lunga) e negli haiku,
la necessità di imparare la lingua letteraria non è più assoluta, ma ovviamente
tende a divenire secondaria. Basta che il poeta si attenga alla regola di 5, 7,
5, 7, 7 sillabe, per soddisfare gli aspetti formali. Il risultato è che i
giovani poeti scrivono tanka utilizzando
la lingua quotidiana, descrivendo un sé che, fin dall’inizio (dicono certi
critici), non esce dalla semplice dimensione appunto quotidiana. Questo ci può
sembrare strano, ma se come dice Kato Shuiki ‘le arti occupano, nella cultura
nipponica, lo stesso ruolo occupato in quella occidentale dalla filosofia’,la smentita diventa evidente.
Tanka e Haiku
Questi componimenti sono tipicamente giapponesi e si
basano sull’alternanza di ku (momenti),
impropriamente indicati in occidente come ‘versi’. Il tanka (poesia breve), è costituito di 31 sillabe e ha uno schema di
due ku articolati, il primo in 5, 7,
5, sillabe e un secondo, in 7, 7. Il tanka,
che vanta una maggiore antichità, è stato per molti secoli la forma poetica
dominante. Dopo alterne vicende il tanka è
giunto fino all’oggi, senza la diffusione degli haiku fuori del paese, che vantano interpreti anche tra autori occidentali.’haiku, è costituito da 17 sillabe (5, 7,
5) e formato di tre ku. All’haiku si sono interessati poeti della
beat generation, Kerouak, Pound ed Eliot, Borges e Claudel, in Italia
Sanguineti e Zanzotto, per citare solo i più famosi.
E’ una delle più famose e controverse poetesse postclassiche del Giappone.
Nel 1901, Yosano pubblica il suo primo volume di 400 tanka tradizionali, Midaregami (Tangled Hair),subito molto apprezzato dalla critica. Numerose altre pubblicazioni seguono durante la sua carriera,tra cui Koigoromo (Robe of Love) and Maihime (Dancer). Durante la guerra russo-giapponese ha l’occasione di scrivere impegnandosi nella protesta antibellica.Importante anche il suo impegno sociale attraverso la critica nei confronti del militarismo crescente nel suo paese.,oltre alla sua promozione costante del punto di vista delle donne .
Sebbene così fragile
e così breve l’amore,
ha sangue troppo giovane
questa ragazza, per bruciare
poesie di primavera
*°*°*
Nessun commento:
Posta un commento