martedì 24 maggio 2022

303.Dorothy Porter.Acqua e agenti chimici.

 

 

          Jill, la protagonista, incaricata di indagare sulla scomparsa di una studentessa, poi trovata morta, entra in contatto, durante la sua indagine, con l’ambiente degli intellettuali della sua città e con una professoressa di letteratura, vera femme fatale, di cui si innamorerà. La ricerca della detective si intreccia con le varie fasi della sua infatuazione e ossessione sessuale.  Le ripetizioni e le strutture a catena dei brevi versi liberi delle poesie creano una claustrofobica atmosfera da thriller, ma ogni poesia è una cosa a sé:

 

Acqua e agenti chimici [1]

 

È un muro

O un vallo

O una ferita aperta

A crescere tra due amanti?

 

Ho letto troppa poesia

Forse è più semplice

 

Prendete due fiale di carne

Piena d’acqua e sostanze chimiche

 

Sfregatele forte

L’una contro l’altra

 

E  state a guardare le loro catene

Di strane molecole

Mutare e gemere.

 

            Alla fine del seminario, Gordon è troppo stanco per passare da Mark e Maddie, i suoi amici affettuosi e protettivi; preferisce una cena solitaria e spartana a casa. Un po’ di musica, le pantofole ai piedi, e il messaggio di Zoé, che è proprio quello che aveva desiderato: -Ti amo, Gordon! Vieni presto, Z.

          E allora la chiama per lasciarla parlare un po’ e farsi cullare così dalla sua voce. ‘Uff! Ma quanti giorni ancora, prima di venerdì?’




[1] Dorothy Porter, “Acqua e agenti chimici”,  ibidem.

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