martedì 1 luglio 2014

Poeti russi del '900.B.Pasternàk.9



























Quando un giorno                                        

Quando un giorno in una sala da concerti
mi soneranno Brahms,languirò di nostalgia.
Sussulterò ricordando l’unione di sei cuori,
le passeggiate,il bagno e le aiuole in giardino,

la fronte severa d’una pittrice timida come un sogno,
con un sorriso bonario,un aperto sorriso,
un immenso sorriso,fulgido come un globo
della pittrice il viso,il sorriso e la fronte.

Mi soneranno Brahms,mi arrenderò sussultando.
ricorderò la compera dei viveri e del grano,
gli scalini del terrazzo e l’addobbo delle stanze,
e il fratello,ed il figlio,e le aiuole,e la quercia.

La pittrice imbrattava con le sue tinte l’erba,
lasciava cadere la tavolozza,ficcava nel camice
gli arnesi da disegno e i pacchetti di veleno
che si chiamano”basma”* e promettono l’asma.

Mi soneranno Brahms,mi arrenderò ricordando
la macchia tenace e il tetto e l’entrata,
il balcone in penombra e il vivaio delle stanze,
il sorriso e il viso e le ciglia e la bocca.

E a un tratto sarò inumidito di lacrime
e madido ancor prima di dar sfogo al pianto.
Il cocente passato irromperà dalle fessure,
recinti,volti,amici e famiglia.

E sul fraticello dell’intermezzo si metteranno in cerchio,
abbracciando come albero il canto,
come ombre a girare quattro famiglie
sotto il motivo tedesco,puro come l’infanzia.
                                                           1932  

*Bàsma: tintura d’origine orientale;da non confondere con “basmà che indica il sigillo con l’effigie del chān
nell’epoca del giogo tataro.
  

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