V.FRANCIA
10.-Baudelaire, Pierre
Charles
poeta
maledetto,critico letterario, traduttore francese
(1821-1867)
Nato a Parigi nel 1821.
Suo
padre morì quando lui aveva 6 anni
e
godette di un felice e breve periodo
di tutte le tenerezze della madre,
però
quando lei si risposò con un ufficiale,
lui
si sentì tradito.
b.L’uomo e il
mare
4
|
Homme libre, toujours tu chériras
la mer!
La mer est ton miroir; tu contemples ton âme Dans le déroulement infini de sa lame, Et ton esprit n'est pas un gouffre moins amer. |
8
|
Tu te plains à plonger au sein de
ton image;
Tu l'embrasses des yeux et des bras, et ton coeur Se distrait quelques fois de sa propre rumeur Au bruit de cette plainte indomptable et sauvage. |
12
|
Vous êtes tous les deux ténébreux
et discrets:
Homme, nul n'a sondé le fond de tes abîmes; O mer, nul ne connaît tes richesses intimes, Tant vous êtes jaloux de garder vos secrets! |
16
|
Et cependant voilà des siècles
innombrables
Que vous vous combattez sans pitié ni remord, Tellement vous aimez le carnage et la mort, O lutteurs éternels, o frères implacables! |
Sempre il mare, uomo
libero, amerai!
perché il mare è il tuo specchio; tu contempli
nell'infinito svolgersi dell'onda
l'anima tua, e un abisso è il tuo spirito
non meno amaro. Godi nel tuffarti
in seno alla tua immagine; l'abbracci
con gli occhi e con le braccia, e a volte il cuore
si distrae dal tuo suono al suon di questo
selvaggio ed indomabile lamento.
Discreti e tenebrosi ambedue siete:
uomo, nessuno ha mai sondato il fondo
dei tuoi abissi; nessuno ha conosciuto,
mare, le tue più intime ricchezze,
tanto gelosi siete d'ogni vostro
segreto. Ma da secoli infiniti
senza rimorso né pietà lottate
fra voi, talmente grande è il vostro amore
per la strage e la morte, o lottatori
eterni, o implacabili fratelli!
perché il mare è il tuo specchio; tu contempli
nell'infinito svolgersi dell'onda
l'anima tua, e un abisso è il tuo spirito
non meno amaro. Godi nel tuffarti
in seno alla tua immagine; l'abbracci
con gli occhi e con le braccia, e a volte il cuore
si distrae dal tuo suono al suon di questo
selvaggio ed indomabile lamento.
Discreti e tenebrosi ambedue siete:
uomo, nessuno ha mai sondato il fondo
dei tuoi abissi; nessuno ha conosciuto,
mare, le tue più intime ricchezze,
tanto gelosi siete d'ogni vostro
segreto. Ma da secoli infiniti
senza rimorso né pietà lottate
fra voi, talmente grande è il vostro amore
per la strage e la morte, o lottatori
eterni, o implacabili fratelli!
Trad. it. a cura di Luigi
De Nardis
in Charles Baudelaire, I
fiori del male,
Feltrinelli, Milano, 1996)
L'uomo e il mare: un
titolo che enuncia direttamente
i poli tematici della
poesia, tutta giocata attorno a
un parallelismo tra i due soggetti, messi in evidenza
lungo la composizione per
mezzo di vocativi e, attraverso
lo stesso espediente
retorico,avvicinati l'uno all'altro nel
verso conclusivo:
O
lutteurs éternels, o frères implacables! (v.16)
Se nelle prime due
quartine, il poeta stabilisce un rapporto,
che si potrebbe definire
inclusivo dell'uomo nell'infinità del
mare, a partire dal verso
9, al contrario, egli pone
esplicitamente l'uomo e il
mare sul medesimo piano di conoscenza.
Coerente con questa prima
veloce interpretazione contenutistica
resta il significato
evoluto di tale rapporto ove si arricchisca
il percorso
con l'analisi strutturale
e formale oltre a quella tematica della poesia.
Metrica
Quartine di alessandrini
con il seguente schema metrico:
ABBA; CDDC; EFFE; GHHG.
Struttura e figure retoriche:
La poesia si apre con una frase esclamativa che enfaticamente
sintetizza il sentimento che lega l'uomo al
mare e già nell’incipit
è l'uomo
in primo piano attraverso l’invocazione del primo verso:
Uomo libero. Nel secondo
verso il rapporto contenuto-contenente
tra l'uomo e il mare, si fa
esplicito: l'uomo può contemplare la sua
anima nell'infinità del
mare (vv.2-3) che ne diviene quasi strumento
di conoscenza.Nel v.4 segue invece, la constatazione
che fa evolvere
il rapporto , arricchendolo di una reciprocità
tra i due, resa esplicita
da una litote,
un procedimento che sembra attenuare, ma di fatto
rafforza la relazione,come
se il poeta volesse dire "il tuo spirito è
tanto amaro quanto quello
del mare".
Criteri interpretativi analoghi possono essere utilizzati
Criteri interpretativi analoghi possono essere utilizzati
anche per lo schema delle rime di questa strofa..Due
rime ricche- precisamente
tra mer-amer (v.1 e 4) et
âme-lame (v.2 e 3).-.Genericamente possiamo
affermare
che i termini semplici vengono fatti
corrispondere all'uomo
e quelli complessi al
mare: mer è oggetto di tu (=homme) chériras,
âme indica l'oggetto di contemplazione
dell'uomo, allorché lame
è apposizione di mare e amer, soltanto
grammaticalmente si
riferisce a mare,
significando infatti: lo spirito del mare non è
meno amaro, (di quello
dell'uomo,)sul piano del conteuto
finisce però per
comprenderli entrambi.
Non solo questo verso (v.4) mette in evidenza tale analogia
Non solo questo verso (v.4) mette in evidenza tale analogia
uomo-mare, ma anche il
paragone La mer est ton miroir
(v.2) e, a livello fonico,
la forte insistenza sulla consonante M
nella prima quartina creano un ulteriore
rafforzamento del
rapporto tra i due:
Homme libre, toujours tu chériras
la mer!
La mer est ton miroir ; tu contemples ton âme Dans le déroulement infini de sa lame, Et ton esprit n'est pas un gouffre moins amer. |
La seconda strofa,
dominata interamente dal "tu" che
indica l'uomo, rappresenta uno sviluppo
dell'equivalenza
"La mer est ton miroir" che qui il
poeta definisce "ton image.
Anche in questa quartina il poeta presta
un'attenzione
estrema ai suoni L'impiego
frequente della doppia ripetizione
dei suoni evoca
l'accostamento delle due entità:dell'uomo e
del mare. Val la pena fare
qualche osservazione sulla allitterazione
del suono labiale pl (Tu te plais à plonger...
v.5),l’iterazione del
possessivo ton (ton
image... v.5; ton coeur v.6), del pronome tu
(tu te plais v.5; tu l'embrasses v.6 ), la
ripetizione della sillaba
-bras- (tu l'embrasses...et des bras v.6), del suono
costrittivo
- ru-(rumeur v.7; au bruit v.8)
con suono liquido vibrante “r”
e del suono occlusivo- te- (de cette plainte v.8),
così come, la
ripetizione del suono -r-ancora
un suono ricco liquido vibrante
- r- al v.7 (se distrait
quelquefois de sa propre rumeur). E del resto
la scelta delle rime abbracciate, adottate per
tutte le strofe, esprime
la stessa volontà.
Se nelle prime due quartine il rapporto uomo-mare era stato
Se nelle prime due quartine il rapporto uomo-mare era stato
espresso da una relazione
di somiglianza del primo rispetto
al secondo, nella terza,
come già è stato accennato nella
introduzione, il poeta
mette in evidenza una reciprocità
esplicita che si manifesta
con la sostituzione del TU con
il VOUS plurale e con il
ricorso a una struttura perfettamente
speculare, dove il primo verso (v.9), che si
apre con il sintagma
Vous êtes, si unisce al
quarto che ripete la stessa formula, il
secondo e il terzo,
invece, si aprono su un vocativo, l'uno rivolto
all'uomo, l'altro al mare,
per poi procedere con la negazione
nul n'...e per
concludersi, infine, con dei termini che rimandano
allo stesso campo
semantico: tes abîmes (v.11), tes richesses
intimes (v.12). Entrambi
richiamano le gouffre amer del v.4,
sintagma celebre nel
repertorio poetico di Baudelaire ("Voyage")
e fortemente evocatore. A questi elementi
strutturali che si
ripetono in coppia, possono
essere affiancate le iterazioni foniche,
anch'esse ripetute in
coppia, come già osservavamo per la seconda
strofa e che in questa
quartina, dominata interamente da parallelismi,
finiscono per acquistare una
particolare risonanza. Ecco qualche
esempio: tornano il suono
opaco eux (les deux ténébreux v.9), il
suono nasale on
(sondé/fond v.10), la vocale chiusa e
(garder/secrets v.12).
All'affinità e somiglianza uomo-mare delle tre strofe precedenti,
All'affinità e somiglianza uomo-mare delle tre strofe precedenti,
nella quarta segue
un'affermazione di antagonismo, messa in
evidenza dall'avversativa
"Et cependant", cui si legano una serie
di elementi appartenenti
al campo semantico della guerra e della
morte: vous vous combattez
sans pitié ni remord (v.14), le carnage
et la mort (v.15), O
lutteurs éternels (v. 16). La somiglianza tra i due,
non è tuttavia rinnegata,
al contrario, le due entità sono ancora
accomunate sotto certi
aspetti che non si connotano più
positivamente come
"le ricchezze intime" (v.11), "i segreti"
(v.12), bensì
negativamente: entrambe amano "la strage e la morte"
(v.15);per, poi, essere sinteticamente
definiti "fratelli implacabili"
(v.16).
Questo cambiamento argomentativo porta a porsi la domanda:
Questo cambiamento argomentativo porta a porsi la domanda:
perché fino a un certo
punto si celebra la somiglianza uomo-mare
per poi parlare di lotta tra i due con la scelta di chiudere
con l'esclamazione:
O
lutteurs éternels, o frères implacables! (v.16).
Domanda che può trovare
risposta nel fatto che tutta la poesia
de "I fiori del
male" si nutre di un'ambiguità dialettica al cui
interno si colloca anche
il rapporto di affinità-rivalità dell'uomo
e del mare che, in
quest'ottica, finisce per superare il suo senso
prettamente letterale per
rappresentare il ben più complesso
rapporto uomo-natura e la
relazione conflittuale poeta-pubblico,
elemento dirompente e
innovativo di tutta la poesia di Baudelaire.
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